Standard & Poor’s: Iliad nel 2018 creerà scompiglio in Italia


Ancora pochi mesi di attesa al lancio di Iliad in Italia e per le compagnie telefoniche italiane potrebbe trattarsi della classica calma prima della tempesta (o nuova guerra dei prezzi)?

Se lo chiedono gli analisti di Standard & Poor’s nel loro rapporto sui cinque mercati più grandi d’Europa per quanto riguarda le telecomunicazioni e per l’Italia sembrerebbero essere due i fattori di maggiore “rischio”: Iliad nel mobile e Open Fiber nel fisso.

Secondo il documento di S&P l’Italia ha registrato una crescita dei ricavi nel settore mobile del 3% nella prima metà del 2017 e l’anno dovrebbe chiudersi con una crescita positiva, mentre per i prossimi due anni le previsioni sono di ricavi in calo dell’1-2%, proprio a causa della maggiore concorrenza dovuta all’arrivo di Iliad dal prossimo anno.

Non sono mancate le risposte dei competitor, in particolare TIM, che ha lanciato il suo operatore mobile virtuale “no frills” (Kena Mobile) con tariffe low cost, proprio con l’obiettivo di contrastare il nuovo gestore, ma secondo gli analisti chi pagherà di più lo scotto sarà Wind Tre.

La stessa Wind Tre che ha dovuto cedere parte del suo parco frequenze al gruppo francese, come prevedeva l’accordo con la Commissione Europea, che in questo modo ha permesso la fusione tra quelli che fino a pochi mesi fa erano il terzo e quarto operatore mobile italiano.

Così spiega l’agenzia di rating:

Vediamo il più grande rischio per Wind Tre, poiché concorrerà direttamente con Iliad sui consumatori più attenti al prezzo. Questo potrebbe aumentare i tassi di abbandono, che sono già alti per Wind Tre, fino al 30%, e spingere gli operatori ad abbassare i prezzi per trattenere i clienti

Sul fronte TIM e Vodafone, per Standard & Poor’s l’impatto negativo dovrebbe essere più moderato dato il loro status di operatori “premium” che forniscono servizi di qualità con clienti meno sensibili ai prezzi.

Un “allarme” simile era stato già lanciato circa un mese fa da Fitch. Tutti sembrano ormai concordi che Iliad alimenterà la pressione sui prezzi, con ricadute sui ricavi dei servizi mobili, visti in calo di circa il 5% nei tre anni successivi all’ingresso dei francesi nel mercato mobile italiano. Buone nuove per i consumatori italiani che non aspettano altro.


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