Ecco i principali costi nascosti degli operatori italiani, a cui Iliad dichiara guerra
Spaventate dall’avvento di Iliad sul mercato italiano, molte compagnie telefoniche hanno abbassato i prezzi. Nonostante queste riduzioni, i bilanci dei maggiori player sul mercato mobile evidenziano un aumento estremamente significativo dei ricavi per utente.
Il trucco per far quadrare i conti risiede – oltre che nelle tristemente famose rimodulazioni a 28 giorni, oggi riportate al mese vero, ma con aumento del prezzo mensile – nei costi nascosti delle proprie offerte, a cui Iliad, invece, ha dichiarato guerra fin dal primo giorno.
Uno dei primi balzelli introdotto dalle compagnie per incrementare i propri ricavi è la trasformazione dei servizi ChiamaOra, Chiamami o Ti Ho Cercato in opzioni a pagamento. L’utilizzo mensile di tali servizi varia dagli 81 centesimi di Wind ai 3,60 euro di Vodafone.
Sempre misteriosi anche i costi reali di utilizzo della segreteria telefonica: generalmente l’unico importo da pagare è quello della chiamata al numero che permette l’ascolto dei messaggi, il cui prezzo varia dai 20 centesimi/chiamata di Tre ai 150 centesimi al giorno (ovvero, 1,50€) di Vodafone. Senza parlare di chi, come Tim, preferisce variare l’ammontare a seconda della offerta, rendendo la possibilità di trovare il costo reale una vera impresa.
Nebulosa anche la questione del piano tariffario: si tratta di una spesa di base da pagare per l’accesso ai servizi in surplus rispetto alle offerte già attive. Introdotto da molte compagnie con prezzi diversi (attorno ai 0,50 euro a settimana, ma le periodicità di fatturazione possono variare), è spesso gravato dalla necessità di pagare un sovrapprezzo per disattivare o modificare tale piano.
Un’altra beffa è il pagamento della chiamata per conoscere il proprio credito residuo. A contemplare tale costo è Vodafone, che addebita 0,40 euro per ogni telefonata al numero 414, nonostante sia poi gratuita la consultazione della propria situazione mediante sito internet ed app.
Sempre a carico di Vodafone i costi aggiuntivi (ma ben nascosti) legati alla possibilità di usare il proprio telefono come hotspot per la navigazione internet, per i quali la stessa compagnia ha ricevuto una diffida dell’AGCOM.
Inoltre, Vodafone è solita attivare di default, sulle proprie sim, il servizio “Rete Sicura“, una sorta di antivirus che, nonostante i primi rinnovi gratuiti, si rivela poi un’aggiunta di 1 euro ogni 28 giorni alla propria tariffa.
Il costo nascosto “principe” tra tutti è indubbiamente la presenza di penali in caso di recesso di contratti, specie quelli in abbonamento. Molto spesso queste clausole, esercitate da tutti gli operatori, sono riportate in maniera poco chiara o debitamente nascosta all’interno delle condizioni contrattuali, scritte in caratteri microscopici e senza che siano chiaramente comunicate all’utente al momento della sottoscrizione.
Anche le stesse offerte per passare a nuovo operatore – prevedendo peraltro un costo di attivazione molto spesso non trascurabile – legano indissolubilmente l’utente all’azienda per un certo periodo di tempo (spesso 24 mesi) o per un certo importo di ricarica (360€, nel caso di Vodafone). In caso di recesso o passaggio ad altro operatore, gli importi inizialmente scontati vengono accreditati come “tassa di addio“, rendendo il congedo ancora più amaro.
Iliad si è dichiarata, anche durante la conferenza stampa di lancio, completamente contraria a tutto questo, offrendo la massima trasparenza e tutti i servizi inclusi, senza sorprese e senza vincoli contrattuali.
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Gli altri operatori, però, il danno lo hanno già fatto: a fronte degli oltre 18 milioni di euro di sanzioni AGCOM alle compagnie telefoniche italiane dall’inizio del 2018 ad oggi, con le pratiche viste finora si stima che il loro guadagno sia stato di oltre 4 miliardi di euro.
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Leggo continue lamentele da parte di abbonati a Tim e a vodafone. Per me questi due carrozzoni assomigliano a società come Alitalia,ilva e via dicendo con costi per il personale enormi ecco che da qualche parte devono prendere i soldi. I più vulnerabili comunque sono gli anziani indifesi e rassegnati
Vodafone? Mai più:. addio per sempre! non mi vedrete mai più! Passerò a Iliad.
la peggior compagnia telefonica è tim al primo posto poi vodafone, la tim mi scalava credito senza motivo con poi inviavo 1 sms me lo conteggiava x3 vodafone voleva 6 euro per il tethering, ma vi rendete conto AGCOM gli tiene il gioco altro che sanzioni così leggere, minimo 1 miliardo a compagnia telefonica, li facevo fallire questi ladri legalizzati.
Infatti io VODAFONE NON LA FARÒ MAI PIÙ NELLA MIA VITA, perché mi ha fregato più e più volte… Adesso basta …..!!!!
4 miliardi di € di guadagno contro 18 milioni di € di multe!!! Con 3 zeri in più alle multe le cose cambiano in un nanosecondo. Anche un bimbo dell’asilo avrebbe trovato subito la soluzione! 🙂
Tutto vero!! Ma perché non diciamo anche le cose che non vanno?
Perché nella navigazione il device usano in ip francese e questo può dare problemi e limitazioni nella navigazione????
Non dovevamo essere liberi di usare il cellulare senza avere problemi e pensieri??? (Parole dell’ad di iliad)