Antitrust: multa da 3,2 milioni a Wind Tre, TIM e Vodafone per pratiche commerciali scorrette


L’Antitrust – l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato –  ha comunicato nella serata di ieri di aver chiuso (nella sua adunanza del 1 agosto 2018), tre procedimenti istruttori per pratiche commerciali scorrette, sanzionando Wind TreTelecom Italia e Vodafone Italia per un ammontare complessivo di 3,2 milioni di euro.

Antitrust

Secondo l’AGCM, le tre società hanno posto in essere condotte aggressive, in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del Consumo, aventi ad oggetto l’invio ai clienti, presunti morosi, di lettere di sollecito di pagamento contenenti la minaccia di iscriverne il nominativo in una banca dati, denominata S.I.Mo.I.Tel., non ancora operativa e dalla finalità indeterminata, al fine di indurli a pagare gli addebiti richiesti.

L’Autorità ha accertato che, sebbene in tale banca dati dovrebbero finire solo i nominativi dei clienti “morosi intenzionali” secondo determinati requisiti, i tre operatori inviavano i solleciti anche a clienti non qualificabili come tali perché privi di tutti i requisiti previsti per l’iscrizione, compresi utenti che potevano contestare la fondatezza del debito vantato dall’operatore.

L’indicazione della possibile iscrizione in S.I.Mo.I.Tel. è stata ritenuta dall’Autorità idonea a condizionare i destinatari della comunicazione di sollecito a pagare le somme loro richieste.

Infatti, gli operatori, sfruttando la minaccia di fare ricorso a uno strumento previsto come forma di autotutela del mercato nei confronti dei morosi intenzionali, ma non ancora attivo, inducevano i destinatari a ritenere che, a prescindere dalla fondatezza della propria posizione debitoria, potenzialmente anche incerta e/o oggetto di contestazione, fosse preferibile provvedere rapidamente al pagamento dell’importo richiesto, al fine di evitare l’iscrizione nella banca dati, con la possibile conseguenza di non poter più concludere contratti con alcun operatore telefonico.

Nel corso dell’istruttoria sono stati svolti accertamenti ispettivi con l’ausilio del Nucleo speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

Importi multe

Nella delibera dell’Antitrust si parla di una multa complessiva di 3,2 milioni di euro ai tre gestori, la cui diversità degli importi tiene conto dei risultati economici nel periodo preso in esame e della durata e gravità della condotta. Le multe sono così suddivise:

  • 1.800.000 euro nei confronti di TIM
  • 800.000 euro nei confronti di Vodafone Italia
  • 600.000 euro nei confronti di Wind Tre

Numero clienti coinvolti

L’Antitrust ha rivelato che questa condotta, nel periodo preso in esame, ha coinvolto complessivamente non meno di un 1,1 milioni di clienti che risultavano morosi anche per importi inferiori i 150 euro.

Nel caso di TIM,  la condotta è stata posta in essere a partire dal mese di aprile del 2016 per la clientela Consumer Fisso, dal mese di maggio 2016 per la clientela Consumer Mobile e fino al mese di febbraio 2018.

Le comunicazioni sono pervenute ai clienti fino a dicembre 2017 e hanno coinvolto tra i 50.000 e 250.000 utenti di linea mobile e tra 500.000 e 2 milioni di utenti di linea fissa *.

Nel caso di Vodafone Italia, la condotta è stata posta in essere tra febbraio 2016 e aprile 2018 e hanno coinvolto tra i 50.000 e 250.000 utenti *.

Nel caso di Wind Tre, la condotta è stata posta in essere tra gennaio 2016 e giugno 2017 e hanno coinvolto tra i 500.000 e 1 milione di clienti *.

* Questi dati non sono stati comunicati dall’Antitrust in modo dettagliato, in quanto “si sono ritenuti sussistenti elementi di riservatezza o di segretezza delle informazioni”.

Cos’è S.I.Mo.I.Tel.

S.I.Mo.I.Tel. è una banca dati, non ancora operativa, a cui partecipano i principali operatori del settore delle telecomunicazioni. E’ finalizzata esclusivamente “alla prevenzione delle morosità intenzionali della clientela titolare di contratti per la fornitura di servizi di telefonia fissa e mobile postpagata”.

La sua costituzione è stata proposta dagli operatori di comunicazione elettronica, ma le sue condizioni e modalità di gestione e funzionamento (requisiti per l’iscrizione dei debitori, definizione dei dati da raccogliere, modalità di registrazione e conservazione degli stessi) sono state stabilite dal Garante per la protezione dei dati personali con il provvedimento n. 523 dell’8 ottobre 2015 (pubblicato sulla GU n. 257 del 4 novembre 2015).

Nello specifico, per finire in questa banca dati, i soggetti devono essere ritenuti morosi intenzionali e devono verificarsi i seguenti presupposti:

  1. recesso dal contratto ad iniziativa di una delle parti esercitato da non meno di tre mesi;
  2. importo insoluto per ogni singolo operatore di non meno di 150 euro;
  3. presenza di fatture non pagate nei primi sei mesi successivi alla stipula del contratto;
  4. assenza di altri rapporti contrattuali post-pagati, attivi e regolari nei pagamenti con lo stesso operatore;
  5. assenza di formali reclami/contestazioni, istanze di conciliazioni o comunque istanze di definizione di controversie dinanzi agli organi competenti inoltrate dal cliente;
  6. invio a cura del partecipante all’interessato, almeno trenta giorni solari antecedenti all’iscrizione nel S.I.Mo.I.Tel., della comunicazione di preavviso di imminente iscrizione. Il preavviso sarà inviato con comunicazione scritta tracciabile (a titolo esemplificativo, raccomandata A/R con avviso di ricevimento, posta elettronica certificata) e comprovante la data e le modalità utilizzate per l’invio.

Il punto 2 è quello principalmente oggetto della contestazione, con molti clienti che hanno ricevuto le lettere, con la minaccia di iscrizione a S.I.Mo.I.Tel., pur non avendo morosità superiori ai 150 euro.

Un’altra brutta pagina nelle telecomunicazioni italiane, è stata scritta.


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11 Risposte

  1. Carmen ha detto:

    Che schifezza! gli utenti vengono fregati e le multe le incassano gli altri.
    Serve subito una legge che faccia restituire con gli interessi i soldi a chi sono stati rubati.

  2. Matteo S. ha detto:

    La casta? O prendi in giro, o prendi in giro. Non ho dubbi.

  3. dobale ha detto:

    Già detto! Agli importi delle multe manca qualche zero. Tempo qualche nanosecondo e le cose vanno a posto…..eh eheheh ????

  4. Lorenzo ha detto:

    Sono passato da pochi giorni a Iliad,mentre prima ero con 3. Al passaggio avevo un credito di 15 euro che la 3 mi ha azzerato. Spero prima possibile che Iliad entri nel mercato del fisso perché non ne posso più di subire contratti capestro con Wind 3. Spero che la pacchia sia per loro finita! Benvenuta Iliad!!!!!

  5. Michele ha detto:

    Speriamo che una legge degna sulla class action venga finalmente introdotta nel nostro paese,queste pratiche verranno sconfitte definitivamente quando gli operatori prenderanno batoste che li faranno vacillare.Altro che multa da pochi spiccioli.

  6. Ennesima dimostrazione che i tre porcellini fanno cartello. Non si spiegherebbe sennò perché ogni volta che l’Antitrust si muove li becchi sempre tutti e tre insieme. Ma adesso è arrivato il lupo cattivo Iliad e i tre porcellini sono finiti.

    • Paolo ha detto:

      Esatto! Peccato solo che siano ancora multe che – rispetto ai logo guadagni – gli fanno letteralmente il solletico…

    • bifax ha detto:

      ** troll bannato **

    • Matteo S. ha detto:

      Ma…. alla fine anche Iliad è scorretta. Ti fa pagare I’ll trasferimento di chiamata mentre ho. no, allora chi è il più trasparente?

      • dobale ha detto:

        Il diamante! Chi è il meglio di questo, di quello, di quest’altro; chi ce l’ha più lungo di questo e di quell’altro…………e bastaaa!!!! eh eh 🙂

      • ZioLollipop ha detto:

        Probabilmente è più trasprente chi non mette limiti sulla velocità di download/upload ????