Il Comune di Macerata dice NO ad una nuova antenna iliad in centro città


Se crescono le richieste da parte di iliad per nuove installazioni di antenne in tutta Italia, non mancano anche segnalazioni di comuni che si rifiutano di concedere le autorizzazioni, rendendo non sempre facile i lavori per ampliare la copertura di rete proprietaria da parte del nuovo gestore.

Dopo le “bocciature” arrivate dal Comune di Venezia, di cui abbiamo scritto diverse settimane fa e le proteste nel XV Municipio a Roma nel mese di settembre (ma anche le inutili interrogazioni in Regione, come avvenuto in estate a Riccione), ora è la volta della città di Macerata.

Stando infatti a quanto riporta l’edizione locale de Il Resto del Carlino di oggi, qui il Comune non avrebbe concesso l’autorizzazione per installare una nuova BTS iliad in centro città.

Corso Cairoli Macerata

Corso Cairoli – Macerata | Google Maps

Tra le motivazioni fornite, il fatto che l’antenna sarebbe sorta su una delle case storiche del centro (che il Comune vorrebbe tutelare) e che, non essendo molto alte, l’antenna sarebbe stata piuttosto visibile.

Naturalmente iliad ha presentato ricorso al Tar, ma dovrà probabilmente fare i conti anche con il nuovo regolamento per le antenne che il consiglio comunale sta discutendo e per cui sono previste maggiori restrizioni sulle installazioni, rispetto a quello attuale.

Un cambio di rotta che purtroppo è a tutto svantaggio di iliad, perché è difficile credere che antenne già installate da altri gestori verranno fatte spostare da dove sono ora, pur se troppo vicine a monumenti, zone affollate o ad aree scolastiche, sportive etc. come vorrebbe il nuovo regolamento del Comune.

Il tema antenne rimane sicuramente di stretta attualità, perché ora che siamo nell’era del 5G, in cui i gestori telefonici (quindi non solo iliad) avranno necessità di installarne di nuove (e numerose) in tutta Italia, sarà necessario trovare una soluzione che accontenti tutti.


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10 Risposte

  1. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Nazionalizzare le antenne ed affittarle ai vari Operatori, invece che fare gare per le frequenze. Ogni anno, gli Operatori pagherebbero e lo Stato oppure i Comuni, smetterebbero di impedire lo sviluppo delle telecomunicazioni. Nazionalizzare anche la fibra ed il rame così ci sarebbe concorrenza ed introiti certi per l’erario. Non è difficilissimo.

    • effeci ha detto:

      non è difficilissimo, è semplicemente sbagliatissimo. I comuni o lo stato non hanno le competenze e le conoscenze per decidere dove mettere le antenne ed ogni operatore stabilisce dove metterle in funzione dei propri obiettivi di copertura e di servizio da offrire ai propri clienti. Se lasciassimo decidere ai comuni le antenne starebbero solo nei cimiteri, nei depuratori, nelle discariche o in mezzo ai campi incolti, o in alcuni casi non ci sarebbero proprio. Oltretutto, operatori diversi usano apparati ed antenne diverse. E poi in Italia ci sono limiti di esposizione molto restrittivi per cui più operatori su uno stesso palo non possono andare.
      La realtà è che ognuno vuole il segnale, vuole il 5G, vuole la connessione 24/24 anche nel garage di casa ma le antenne no, quelle da un’ altra parte… ma dove? Boh, dovunque basta che sia lontana da casa propria… Nimby si chiama.

      • dobale ha detto:

        É più “pericolosa” l’antenna del telefonino, che il palo o il traliccio della telefonia, a meno che non ci vivi “attaccato”…… La legge parla chiaro per le antenne degli operatori, nulla per i “fabbricanti” di smartphone……. ????

        • Pietro ha detto:

          Concordo! Purtroppo c’è troppa ignoranza fra la gente. Un traliccio/BTS/node-b emette da una certa altezza (o son tralicci o su palazzi) non più di 10/20W (penso siano 8W per celle di media grandezza) ed essendo distanti dalle persone (la copertura delle stazioni base è ad ombrello quindi significa che chi abita sotto l’antenna non viene impattato) è veramente minima. Non posso spiegare in un post quanto il campo elettromagnetico al quale si è esposti è inversamente proporzionale alla distanza dalla stazione base ma per fare un’esempio reale i telefoni che usiamo emettono fino a 2W ed in molti usano i telefoni direttamente attaccati al cranio….in proporzione gli 8/10W di una BTS sono a livello di salute equiparabili al modem wifi da 100mw che tutti usiamo.
          Ripeto ignoranza docet. Si vede un palo e si pensa che sia un pericolo per la salute, si passano 2 ore al telefono e tutto va bene….non si vogliono le antenne ma poi il telefono deve prendere ovunque. Famoso detto “botte piena e moglie ubriaca” o per essere volutamente provocatorio “tutti froc…col cul degli altri.”.

  2. Pietro ha detto:

    Il discorso è controverso. Da un lato è vero che ci sono troppe antenne, dall’altro non si può pretendere velocità,5G,concorrenza senza le antenne. Ora è vero, Iliad ci perderà clienti a Macerata, ma dovrebbero essere a questo punto i cittadini a lamentarsi con il comune. Il discorso 5G è relativo perchè come per il 3G/4G/4.5G gli operatori aggiungono pannelli agli impianti esistenti mica devono realizzarne fisicamente di nuovi. Se si guardano i “pali” nelle nostre città un’unico palo ospita addirittura diversi gestori quindi in questo caso la penalizzata sarebbe Iliad che non ha “pali” propri.

  3. il parrocchiano ha detto:

    Le antenne le metteranno interrate ….contenti quasi tutti…..

  4. Ermanno oliveri ha detto:

    Poi si lamentano che internet va lento e non c’è copertura

  5. dobale ha detto:

    Entrando nell’era del 5G, le antenne dovranno in futuro triplicare di numero quantomeno????

  6. Windfeuer ha detto:

    basta che poi non si lamentino se la velocità è bassa -.-“