Antenne iliad: rifiuti a Legnano (MI) e Piacenza, contestazioni a Lucca



Sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, ma continuano gli intoppi per la futura rete proprietaria di iliad, tra comuni che rifiutano autorizzazioni e popolazione pronta a contestare nuove installazioni.

Solo questa settimana registriamo ben tre casi: Legnano (in provincia di Milano); Piacenza e Lucca.

Rete Iliad

iliad Legnano

Partendo da Legnano, nel nord milanese, con una recente delibera di Giunta, l’amministrazione comunale ha deciso di non dare il proprio assenso all’installazione di quattro impianti richiesti da iliad.

Si trattava, secondo quanto riporta la testata Legnano News, di richieste di collocazione delle antenne su terreni di proprietà comunale per cui è prevista una destinazione pubblica quale verde o parcheggio (in parte opere già realizzate).

Un rifiuto che arriva tra l’altro, nonostante nella delibera venga spiegato che “la giurisprudenza amministrativa ritenga che le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione siano assimilate alle opere di urbanizzazione primaria e che gli impianti in questione e le opere accessorie occorrenti per la loro funzionalità rivestono carattere di opere di pubblica utilità e consentendone quindi la localizzazione in qualsiasi parte del territorio comunale in quanto compatibili con tutte le destinazioni urbanistiche”.

iliad Piacenza

Spostandoci in Emilia Romagna, notizia simile arriva da Piacenza, dove addirittura a lavori già cominciati, il Comune di Piacenza, con un’ordinanza, ha richiesto ad iliad di interrompere l’installazione con effetto immediato di un’antenna prevista a piazzale Milano, sopra l’immobile che ospita l’Ausl della città.

Secondo quanto riportato dalla testata il Piacenza e dal quotidiano Libertà, l’Arpa Emilia Romagna ha comunicato di non concedere la realizzazione dell’impianto in quanto “i livelli stimati dei campi elettromagnetici generati dai sistemi in esame in corrispondenza di due edifici risultano superiori ai valori di attenzione, assunti a titolo di misura di cautela per la protezione da possibili effetti a lungo termine all’interno di edifici utilizzati come ambienti abitativi con permanenze continuative non inferiori a quattro ore giornaliere e loro pertinenze esterne, quali balconi, terrazzi e cortili.

La società iliad deve così interrompere la sua installazione di telefonia mobile. Il tetto dell’immobile già ospita numerose antenne. L’installazione di un ulteriore impianto avrebbe superato il livello di guardia per quanto concerne i campi elettromagnetici dell’area”.

iliad Lucca

Per quanto riguarda invece Lucca, stando a quanto riportato dal quotidiano il Tirreno (nell’edizione in edicola ieri), la polemica arriva da parte di alcuni residenti per una antenna iliad in costruzione in via De Gasperi.

Viene sostanzialmente contestata la costruzione di un nuovo traliccio (in meno di 24 ore è stata realizzata una piattaforma in cemento armato su cui verrà fissato) proprio di fronte ad un parco giochi cittadino.

Come in altre situazioni passate, anche in questo caso ci si lamenta di una eccessiva presenza di antenne sul territorio.

Questa è solo una rassegna degli ultimissimi giorni, di casi simili se ne registrano ancora molti e sarà da capire cosa succederà nei prossimi anni, quando per il 5G saranno richieste nuove installazioni e ancora più numerose delle attuali.

Tanto che sia TIM che Wind Tre, in audizione alla Camera la scorsa settimana, hanno tirato in ballo la questione dei limiti per le emissioni, spiegando che in Italia sono fino a tre volte inferiori rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea e che con gli attuali limiti, nel nostro paese per costruire una rete 5G occorrerà installare un quantitativo molto alto di nuove antenne (Comuni e popolazione permettendo).


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6 Risposte

  1. Pietro ha detto:

    Però gli stessi cittadini e comuni vorrebbero che poi tutto funzioni alla grande pagando 6 euro al mese. Botte piena e moglie ubriaca. Lato Iliad evidentemente non pagano le mazzette che i “big” hanno pagato in passato. Emotivamente parlando se fossi Iliad io spegnerei il ran sharing in quei comuni che non mi danno le licenze. In pratica a Legnano non vogliono le antenne? Bene allora si scordino Iliad i cittadini. Logico che è controproducente per la società ma si lancerebbe un messaggio….vediamo se poi non sarebbero per primi i cittadini a lamentarsi con l’amministrazione comunale …visto che non potrebbero di fatto usare Iliad.

    • Pietro ha detto:

      Sono cose assurde che nascono dall’ignoranza collettiva. Una stazione base emette non più di 10/20W e nessuno ci sta a 2 metri essendo elevata…quando si telefona ci spariamo 2W dritti al cervello. Lato estetica/beni ambientali invece di parlare del “palo” se veramente ci si tiene comincerei a sdradicare le parabole TV. In alcuni stabili da nord a sud su 100 appartamenti ci sono 80 diverse parabole spesso montate ad caxxum..ah no quelle non deturpano dal punto di vista urbanistico? Quelle no.

  2. bifax ha detto:

    ** troll bannato **

  3. franco ha detto:

    ok giusto informare dei rifiuti….ma segnalerei anche i consensi….cosi si rischia di far passare un messaggio errato..

  4. dobale ha detto:

    L’accordo tra Inwit e l’Iliade, che fine ha fatto??? ????