A frenare l’inflazione nel 2018 ci ha pensato anche iliad



Che la concorrenza (quella vera) faccia bene alle tasche dei consumatori, è un dato di fatto e in questo 2018 a frenare l’inflazione ha contribuito anche l’arrivo di iliad.

Secondo le stime preliminari dell’Istat, nell’intero 2018 l’inflazione ha segnato un aumento dell’1,2%, in flessione rispetto al +1,3% dell’anno precedente.

Istat

Per l’Istituto nazionale di statistica a pesare maggiormente sulla riduzione dei prezzi è l’andamento dei beni energetici non regolamentati (benzina, gasolio). Su base annua, per questa categoria si passa dal +7,8% di novembre al +2,6% di dicembre 2018.

Ma un altro brusco calo che ha contribuito al generale abbassamento dei prezzi (e quindi dell’inflazione) è quello registrato nel comparto delle comunicazioni.

Qui, dove è entrato in gioco il nuovo operatore mobile iliad, la concorrenza sui prezzi ha avuto ricadute evidenti: se nel 2017 si era registrato un calo del 2,3%, la riduzione nel corso del 2018 è stata pari al 3%.

Prima, ma in particolar modo successivamente al lancio del nuovo operatore, abbiamo infatti assistito ad un aumento delle offerte e promozioni da parte dei competitor, al lancio di nuovi operatori mobili virtuali low cost (vedi Kena e ho. Mobile) e, più in generale, ad un abbassamento dei prezzi rispetto all’anno precedente.

Cos’è l’inflazione. L’inflazione indica l’aumento dei prezzi di acquisto di una vasta gamma di prodotti e servizi nel tempo. In seguito a tale fenomeno un’unità di moneta (1 euro) consente di acquistare una minore quantità di beni e servizi.

In pratica, il valore reale dell’unità di moneta risulta inferiore rispetto al passato. Viceversa, si parla di deflazione quando si assiste ad una riduzione generale dei prezzi.


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4 Risposte

  1. Roberto Piazza ha detto:

    Secondo me il dato -3% è falso e non risponde alla realtà.
    Mi sarei aspettato un calo a due cifre, direi intorno al 10-15% in meno…
    Oggi nel panorama delle tariffe mobili ci sono prezzi all’incirca inferiori del 20, 30, fin anche 50% rispetto alla media dei prezzi dell’anno scorso. Quindi questi valori sono taroccati; scritti per tanquillizzare il mercato e tutti quelli che seguono il valore dell’inflazione come un totem.

    Eppoi dal 2017 al 2018 una differenza di soli -0,7% del comparto telecomunicazioni è proprio fuori dal mondo. Un dato ovviamente impossibile dopo l’ingresso di ILIAD e il calo dei prezzi di TUTTE le altre compagnie.

    • Matteo Piccirillo ha detto:

      Giusto, lo penso anche io che il valore dell’inflazione è solo fumo negli occhi.
      Ma nel 2017 dove la trovavi una tariffa mensile a 5,99? Mediamende si stava su 8 euro e più… Quindi un calo minimo del 25%…
      L’ingresso di circa 2 milioni di nuove SIM hanno un peso rilevante nel totale di tutte le SIM italiane.

      I veri dati da sapere sono:
      – quante erano le SIM attive in Italia prima dell’ingresso di ILIAD (maggio 2018)?
      – quante sono oggi? Da qui si vede la differenza.
      – quante sono state le portabilità?
      Ovviamente non tutte le nuove SIM ILIAD hanno rimpiazzato i precedenti operatori (alcuni hanno 2 o più SIM).
      – quanti sono quelli che hanno fatto portabilità da WIND? e quelli da VODAFON o TIM?
      – quante sono le nuove SIM Kena o HO attivate nel 2018?
      – quanti sono quelli che poi hanno rifatto portabilità da ILIAD verso KENA, VODAFON, TIM, ecc.

      Questi sono i veri dati da sapere, ma chi te li dice?

    • A ha detto:

      In effetti il dato sembra calmierato apposta, probabilmente per non far vedere che c’è stata una “rivoluzione” nelle tariffe mobili.
      Invece dal 2017 al 2018 il cambiamento c’è stato eccome.

  2. A ha detto:

    Il problema è che gli stipendi degli italiani sono fermi, per cui l’unico modo per tirare avanti è ridurre le spese, così facendo si crea deflazione. Se gli imprenditori italini fossero meno avidi, avari ed egoisti ed aumentassero gli stipendi ai propri dipendenti, la gente potrebbe permettersi di spendere di più e l’inflazione ripartirebbe. Dipende tutto dagli imprenditori italiani…