Treviso: niente nuove antenne iliad (e di altri gestori). Il Comune vuole eliminare tutti i “pennoni”


Una vera guerra contro “i pennoni”, ovvero tutti i tralicci di grandi dimensioni utilizzati dagli operatori di rete mobile per installare le proprie antenne. E’ quanto sta succedendo nella città di Treviso.

Stop iliad Treviso

Il Comune ha infatti detto basta alle nuove installazioni di “pennoni” e vorrebbe sostituire anche quelli esistenti con strutture più piccole, perché – secondo quanto riporta il quotidiano La Tribuna di Treviso (nell’edizione di ieri) – la tecnologia attuale permette la realizzazione di infrastrutture meno invasive.

Insomma, nella cittadina veneta si vuole dare una bella ripulita e il primo a farne le spese è il nuovo gestore iliad, che si è visto congelare le richieste di nuove installazioni.

Secondo l’assessore all’ambiente della giunta comunale, c’è modo di passare ad impianti meno invasivi garantendo ugualmente basse emissioni elettromagnetiche (come avvenuto fino ad oggi). In pratica, al posto di poche grandi torri di trasmissione, tanti impianti e meno potenti.

Le brutte notizie non riguardano solo iliad (che, come nuovo entrante, sta costruendo da zero la sua rete e ha quindi più necessità di altri di accelerare la costruzione di impianti), ma anche gli altri gestori, perché il Comune di Treviso è intenzionato a metter mano anche alle torri già operative sul territorio, anche qui per sostituirle con impianti più piccoli.

In città iliad ha ricevuto e convertito 8 impianti Wind Tre, ma ha inviato ben 34 nuove autorizzazioni che riguardano sia impianti di proprietà che diverse antenne da installare su strutture in condivisione con gli altri gestori.

E adesso? Bisognerà attendere e i tempi non si preannunciano brevi.


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6 Risposte

  1. Sandro ha detto:

    Il governo incassa milioni di euro per le frequenze e dovrebbe garantire anche l’istallazione delle antenne come obbligo ai soldi ricevuti. Tanto non sarà un antenna a far morire, ma la burocrazia Italiota che persiste nonostante gli annunci politici che dicono il contrario.
    Veramente pessimi questi comuni finto ambientalisti, pensassero di far funzionare i servizi che sono inesistenti.

    • flagor ha detto:

      non sarà un antenna a far morire? nel mio palazzo sono morti in 9 di tumore. nel palazzo accanto con sopra l’antenna, nessuno. la fisica non è un opinione e le radiazioni ci sono. ne paghiamo e ne pagheremo le conseguenze sempre più negli anni.

  2. LEO ha detto:

    ILIAD dovrebbe chiedere al Governo una legge per gli operatori (fisici) entranti la quale impedisca ai comuni il divieto per l’installazione del proprio ripetitore di rete. Se continuasse così ILIAD non potrà costruire la propria rete.

  3. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Considero i sistemi di comunicazione civile, di interesse nazionale. Sono per la nazionalizzazione dei cavi e dei tralicci. Con buona pace dei Sindaci.

  4. Antonio M. ha detto:

    E magari vogliono pure una copertura ottima da parte di tutti e 4 i gestori.. ma andassero a ca…re

    • Tizzy ha detto:

      Capisco tutto questo rancore per la mossa del sindaco che (a mio avviso) si è svegliato un po’ troppo tardi… Ma per chi non conosce Treviso, ancora ai tempi del gsm si è pensato a una rete di piccole antenne (che ci sono tuttora tra l’altro) tutte uguali e non troppo alte e non brutte da vedere indifferentemente dall’operatore. Poi con l’avvento del 3G – 4G la cosa è diventata un po’ più complicata da gestire e gli operatori son passati ai “pennoni” sicuramente meno costosi alla fine. Ora prender mano a tutti i tralicci (che di brutti ce ne sono parecchi) è un’opera non da poco. Ma pensarci prima no?