Rete iliad: nuovi intoppi a Lucca, dove è stata negata l’installazione di un ripetitore


Mentre la rete proprietaria di iliad continua a crescere e vengono accesi nuovi impianti in diverse città italiane (qui la mappa appena aggiornata), come capitato anche in passato, non mancano casi di rifiuti a ulteriori installazioni.

Divieto antenna rete mobile

E’ la volta del quartiere di Sant’Alessio a Lucca, dove a distanza di quasi un anno dalla richiesta inoltrata da iliad per l’installazione di un proprio ripetitore (luglio 2018), la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ha negato il via libera  alla sua realizzazione.

Si tratta di un impianto che doveva essere posizionato a ridosso del cimitero (in via della Chiesa), a poche centinaia di metri da un altro impianto esistente (di proprietà TIM), installato – a quanto riferisce l’edizione cartacea de Il Tirreno, in edicola oggi – dopo una dura battaglia legale con i residenti della zona.

Consulta anche la Mappa della rete propriataria iliad

Sempre a Lucca, lo scorso dicembre avevamo segnalato la protesta di alcuni residenti per la presenza eccessiva di antenne (qui il nostro articolo), mentre a gennaio a Capannori (ancora in provincia di Lucca) era intervenuto direttamente il Comune.

Proteste da parte dei residenti lucchesi erano state registrate anche per le installazioni di impianti iliad nel parcheggio dei camper di viale Luporini e nel quartiere San Donato.

L’unica strada per il nuovo gestore di telefonia mobile rimane quella del ricorso al Tar, ma intanto i tempi si allungano e si complica il già impegnativo lavoro per costruire e avviare la propria rete in tutto il Paese.


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4 Risposte

  1. CLAUDIO RAVELI (@NACHTIGALL48) ha detto:

    Nessuno vuole gli impianti e ripetitori, ma tutti hanno lo smartphone.

  2. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Dunque, ricapitolando: per metter su una attività di telefonia mobile non virtuale, c’è bisogno di una licenza e si PAGANO le frequenze. L’asta per il 5G ha portato nelle casse dello Stato, qualche miliardo ed ancora abbiamo gente che si ostina a non voler antenne pur avendo tutti (bambini compresi) un terminale in tasca.
    Non basta, ci sono i Ricercatori che affermano che le onde elettromagnetiche del 5G fanno sviluppare tumori rari nei topi. Però lo Stato ha incassato il denaro ed ha posto obblighi ai Gestori di coprire entro tot tempo il territorio con il 5G.
    Sono io l’idiota oppure mi sono perso qualcosa?

    • Marco Generosi ha detto:

      Ma magari fossi l’idiota… PURTROPPO hai pienamente ragione!
      Lo Stato è solo una sanguisuga che ha spillato 6,55 miliardi di euro a tutti gli operatori (soprattutto Vodafone e TIM) per delle frequenze immateriali a 14 anni di validità… pretende gli obblighi ma, allo stesso tempo rilascia le 700 a luglio 2022… pretende che ci sia come limite massimo 6 v/m (l’emissione più bassa di tutti i paesi europei) e… abbiamo pure questi ostacoli? Grazie allo stato se stiamo vivendo nelle rimodulazioni più evidenti… continuassero a papparsi i soldi degli operatori senza muovere un briciolo di contributo per ottimizzare la situazione autorizzativa…

    • Maurizio Ricci ha detto:

      Ma non è lo stato che non vuole le antenne, sono i cittadini. Lo stato vende le frequenze (non molto sensato secondo me ma ci sarà un motivo) ma poi sta agli operatori piazzare le antenne nei luoghi adatti e ai cittadini non rompere