Il Comune di Montesilvano (PE) approva 4 antenne iliad, ma sul 5G dice ancora NO


Dopo settimane e settimane di (inutili) proteste da parte dei residenti contro quattro antenne che iliad aveva in programma di installare in una frazione del Comune di Montesilvano (Pescara), finalmente arriva la svolta.

Proteste per nuova antenna iliad

Proteste delle scorse settimane per una nuova antenna iliad | Immagini de Il Centro

Naturalmente le definiamo “inutili” non per mancanza di rispetto verso chi protestava, ma per il semplice motivo che forse molti di loro ignoravano cosa dice la vigente normativa in materia di installazione antenne per la telefonia.

Il Decreto Gasparri considera le antenne per la telefonia mobile “opere di interesse nazionale”, per cui viene considerata “la loro compatibilità con qualsiasi destinazione urbanistica e la loro realizzabilità in ogni parte del territorio comunale, anche in deroga agli strumenti urbanistici e ad ogni altra disposizione di legge o di regolamento”.

“L’autorizzazione è concessa dal Comune, previo accertamento da parte dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale ovvero da altro organismo equivalente, del rispetto dei limiti di esposizione previsti dalla L. 36/01 e  fermo restando le disposizioni  a tutela dei beni ambientali e culturali di cui al D.Lgs  490/99 e quelli in materia di servitù militari”.

Dunque se una installazione non supera i limiti sui campi elettromagnetici, non c’è motivo per bloccarne l’installazione, a meno che non sia l’operatore mobile a scendere a compromessi e ad accogliere le eventuali richieste di Comune e cittadini.

Per questo il Consiglio Comunale alla fine non ha potuto fare altro che concedere ad iliad l’installazione delle 4 antenne previste sul territorio, da parte sua l’operatore si è impegnato a spostare quelle previste in luoghi più sensibili (a ridosso delle scuole o in ambienti frequentati da bambini).

Le quattro installazioni costeranno a iliad un canone di 32.000 euro, reinvestiti dal Comune per attivare delle centraline che monitoreranno la potenza delle emissioni delle antenne, con accesso ai dati anche da parte dei singoli cittadini.

Rimane il NO secco all’installazione di antenne per il 5G sul territorio (bisognerà vedere fino a quando potranno mantenere questa promessa), mentre il prossimo passo sarà quello della creazione di un piano antenne (come han già fatto svariati comuni italiani).

Ricordiamo che per i più curiosi, è sempre possibile consultare la mappa aggiornata con tutte le nuove attivazioni della rete proprietaria di iliad a questo link.


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