Antitrust: confermata multa da oltre 116 milioni di euro a TIM


Con una comunicazione sul proprio portale web ufficiale, questa sera l’Antitrust ha confermato le indiscrezioni dei giorni scorsi, riguardanti una multa comminata a TIM per un importo pari a 116.099.937,60 euro (Bloomberg parlava di 120 milioni).

L’Antitrust ha accertato che TIM ha “posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga”.

TIM multa Antritrust

L’Autorità ha ritenuto di dover sanzionare le condotte di TIM volte a ritardare nelle aree “bianche” (ovvero quelle a fallimento di mercato, dove non investono i privati), lo sviluppo della fibra nella sua forma più innovativa (FTTH – Fiber To The Home), ovvero il collegamento in fibra che arriva fin dentro l’abitazione.

In particolare le condotte di TIM sono risultate indirizzate a preservare il suo potere di mercato nella fornitura dei servizi di accesso alla rete fissa e dei servizi di telecomunicazioni alla clientela finale.

TIM ha posto ostacoli all’ingresso di altri concorrenti, impedendo sia una trasformazione del mercato secondo condizioni di concorrenza infrastrutturale, sia il regolare confronto competitivo nel mercato dei servizi al dettaglio rivolti alla clientela finale.

L’Autorità ha accertato che TIM ha ostacolato lo svolgimento delle gare, indette nell’ambito della Strategia nazionale banda ultra-larga del Governo, per il sostegno agli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga nelle aree più svantaggiate del territorio nazionale (cosiddette aree bianche).

In particolare, TIM ha deciso una modifica non profittevole dei piani di copertura di tali aree durante lo svolgimento delle gare ed ha intrapreso, contestualmente, iniziative legali strumentalmente rivolte a ritardare le medesime.

Secondo l’Autorità “tale comportamento appare particolarmente grave in quanto i suddetti ritardi producono i loro effetti in una situazione complessiva che vede il nostro Paese già strutturalmente indietro di ben 18 punti percentuali rispetto alle altre economie europee in termini di copertura della FTTH. Penultimo, seguito solo dalla Grecia”.

Al momento dell’avvio della strategia anti-competitiva, a fine 2016, solo il 18% circa delle unità immobiliari era coperta da una rete in fibra ottica, un dato al di sotto della media dell’UE, pari al 22%. Un divario che non si è attenuato nei due anni successivi, quando le stesse percentuali di copertura sono passate rispettivamente al 23% per l’Italia e al 29% per l’UE.

Più evidente ancora il divario di prestazioni che si registra in termini di tasso di penetrazione tra gli utenti. A dicembre 2016, meno del 3% delle linee fisse a banda larga attive in Italia supportava velocità di download superiori a 100 Mbps, laddove la media UE era già pari al 17%. Gli stessi dati, a fine 2018, erano pari rispettivamente al 18% e al 30%.

TIM ha inoltre operato una rimodulazione della propria offerta di servizi di accesso alla rete in fibra ottica, valida per l’intero territorio nazionale, tesa a prosciugare preventivamente il bacino di domanda contendibile dagli altri operatori, anche attraverso un abbassamento al di sotto del livello di costo dei prezzi di alcuni servizi.

Sul mercato dei servizi di telecomunicazioni alla clientela finale, TIM ha immesso in commercio offerte promozionali inclusive di elementi idonei a legare contrattualmente il cliente per una durata temporale eccessiva.

Per i motivi elencati, l’Antitrust ha deciso di imporre una sanzione pecuniaria di circa 116 milioni di euro (116.099.937,60 euro, per la precisione), bilanciando la necessità di garantire la necessaria deterrenza rispetto a possibili future condotte con l’esigenza che la sanzione non sia ingiustificatamente afflittiva.

In considerazione delle gravi difficoltà che sta affrontando il sistema produttivo del nostro paese, derivanti dalla straordinaria emergenza epidemiologica da COVID-19, nonché dell’importo elevato, l’Autorità ha deciso che la sanzione potrà essere pagata da TIM entro il 1° ottobre 2020.

Fonte: AGCM


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