Rete iliad: nuove antenne, vecchie e nuove proteste, in Lombardia, Veneto e Toscana



Sono solo gli ultimi, in ordine di tempo, ma continuano gli intoppi nello sviluppo della rete proprietaria di iliad, tra contestazioni dei cittadini e interventi delle autorità locali, tutte volte a bloccare nuovi impianti radio (anche 5G) del quarto operatore di rete mobile del nostro paese.

Ripetitore iliad

Rete iliad Legnano (MI)

A Legnano (nella città metropolitana di Milano), da quando iliad ha avviato un cantiere per la costruzione di un suo impianto 5G i cittadini si sono trasformati in vere e proprie sentinelle.

Già lo scorso mese avevamo scritto di come i residenti della zona interessata (via Anna Frank) avevano presentato un esposto al tribunale di Busto Arsizio per conoscere meglio i dettagli dell’installazione, oltre alla ricerca di maggiori informazioni riguardo la proprietà del terreno su cui sorgerà l’antenna (che fa molto caccia alle streghe 2.0).

Antenna che, va chiarito subito, rispetta tutti i limiti imposti dalla legge per quanto riguarda le emissioni di onde elettromagnetiche nella zona, nonostante la vicinanza con altri impianti.

Come riporta l’edizione locale del quotidiano Il Giorno, l’operaio al lavoro nel cantiere non sapeva che mezzo quartiere è mobilitato da diverse settimane per impedire che l’antenna veda la luce:

L’abbiamo visto arrivare intorno alle nove e mezza – racconta Massimiliano P., che abita nella palazzina di fronte al cantiere – e ci siamo precipitati giù per impedirgli di lavorare. Convinti di essere nel giusto, infatti: in questi giorni anche i cantieri sono fermi per l’emergenza in corso….

Sempre il quotidiano riporta di come i residenti abbiano chiamato i carabinieri, che a loro volta hanno reindirizzato la richiesta d’intervento alla Polizia locale. Sul posto è arrivata prima una pattuglia e poi un funzionario comunale.

Secondo quest’ultimo, l’operaio e i colleghi arrivati in seguito non potevano stare lì in virtù della quarantena, facendo scattare una sanzione amministrativa. Ma nessuna multa è stata fatta invece ai cittadini che hanno creato un assembramento per fermare i lavori del cantiere.

Rete iliad Quarrata (PT)

Situazione simile a Quarrata, in provincia di Pistoia. Qui diverse associazioni di cittadini hanno presentato al Protocollo del Comune la richiesta di accesso agli atti del progetto iliad per la costruzione di una Stazione Radio Base collocata in una aiuola del parcheggio pubblico.

Si tratta di un impianto già autorizzato da ARPAT (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana) con le relazioni tecniche di Polab (società che si occupa di misurazione e monitoraggio dei campi elettromagnetici per la pubblica amministrazione locale). Dunque anche qui, tutto in regola.

NO 5G iliad a Fanzolo di Vedelago (TV)

In Veneto e per la precisione nella frazione di Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso, iliad si è dovuta arrendere. Qui l’operatore aveva richiesto tramite SCIA di poter riconvertire un impianto esistente attivando proprie antenne in tecnologia 3G (su banda 900 e 2100 MHz), 4G (bande 1800 e 2600 MHz) e 5G (in banda 700 MHz).

Nonostante il parere positivo di ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto), sul 5G iliad ha dovuto, su insistenza del Comune, rinunciare. Queste le parole del vicesindaco Marco Perin:

Con la consapevolezza che non sarà facile bloccare il processo di diffusione del 5G, la rinuncia da parte di iliad rappresenta un primo passo per dimostrare che Vedelago non è una terra di conquista ma che qualsiasi scelta deve essere ragionata e condivisa. A rendere possibile questo dietrofront è stato senza dubbio l’aver anticipato i tempi con una delibera di consiglio comunale fatta su proposta del capogruppo di maggioranza Michele Bordignon che impedisce l’installazione del 5G a Vedelago finché non vi siano studi specifici su questa tecnologia.

E questa posizione sarà ulteriormente ribadita e rafforzata con la prossima ordinanza sindacale che il sindaco Andretta andrà a firma nei prossimi giorni. Sul tema delle antenne, ricordo infine che il Comune ha incaricato nei mesi scorsi tramite convenzione il Consorzio Bacino Priula per la redazione di un Piano della telefonia mobile che diventerà il punto di partenza per programmare le future installazioni.

Nel caso specifico, iliad aveva chiesto l’autorizzazione ad installare una antenna 5G operante in banda 700 MHz, in pratica è stato impedito alla società di installare una antenna che diventerà operativa tra più di due anni, ovvero da quel 1° luglio 2022 in cui gli operatori telefonici avranno nelle loro disponibilità questa banda (ora utilizzata dalle emittenti tv).

Rete iliad Vigonza (PD)

Chiudiamo con il Comune di Vigonza (in provincia di Padova), dove le proteste sono rivolte questa volta ad un impianto 5G già realizzato, ma non ancora attivato (mancano tutti i collegamenti, come riporta Il Gazzettino di Padova).

Alcuni consiglieri regionali e un comitato di cittadini hanno richiesto l’intervento del Presidente della Giunta Regionale Luca Zaia, sostenendo che in zona è comunque già operativa la rete 4G e che non è ancora pervenuto il parere di ARPAV (Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto).

Tutte situazioni che tra l’altro vanno a “scontrarsi” con le finalità dell’articolo 82 del decreto Cura Italia per cui le reti e i servizi di comunicazione elettronica hanno un ruolo essenziale e devono essere potenziati per venire incontro alle maggiorate esigenza di banda dei clienti.

Ancora una volta ricordiamo come, in tema di campi elettromagnetici, l’Italia è tra i paesi europei con i limiti più restrittivi sulle emissioni (6 V/m) e, come dimostrato da diversi studi, i rischi maggiori derivano dall’utilizzo dello smartphone (con onde emesse a diretto contatto con la testa durante una telefonata, motivo per cui è sempre consigliato utilizzare l’auricolare).


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5 Risposte

  1. Mario ha detto:

    Si sta creando una fobia a volte davvero esagerata (come chi in altri paesi ha addirittura bruciato dei ripetitori). Leggevo tra l’altro che le emissioni legate al 5G sono addirittura più deboli rispetto ad altre tecnologie e non riescono a superare l’epidermide, che fa quindi da barriera naturale (appena ritrovo lo studio torno qui per segnalarvelo direttamente). A questo punto mi domando se non sarebbe addirittura meglio incentivare una svolta totale al 5G e cominciare ad abbandonare le tecnologie precedenti…

  2. Luigi ha detto:

    Comunque con queste proteste hanno proprio stufato. C’è una ignoranza generale sull’argomento che andrebbe fatta un po’ più di informazione seria da parte (specialmente) di tv e grandi quotidiani. Cittadini che si lamentano per una antenna che non arriverà mai a produrre 6v/m poi magari stanno tutto il giorno con lo smartphone all’orecchio o peggio con figli piccoli sempre attaccati al telefono.

  3. Avv. Antonia Zagaglia ha detto:

    Buongiorno, in merito alla vicenda relativa all’installazione di una Stazione Radio Base in Legnano (MI) ed all’affermazione per cui “nessuna multa è stata fatta invece ai cittadini che hanno creato un assembramento per fermare i lavori del cantiere” preciso quanto segue.
    La mia presenza, in qualità di legale che informalmente coadiuva gli sforzi dei residenti della zona, è stata giustificata e documentata da regolamentare autocertificazione secondo le disposizioni dei noti D.P.C.M. per comprovate esigenze lavorative, prodotta alle Autorità ivi intervenute.
    Nessun assembramento e dunque nessuna conseguente sanzione, inoltre, avrebbe potuto essere comminata ai residenti che hanno contattato la Polizia locale in quanto gli stessi sono rimasti nel perimetro del condominio attiguo al cantiere.
    Avv. Antonia Zagaglia

    • Redazione ha detto:

      Grazie per l’integrazione, questa informazione sul rispetto della distanza di sicurezza non era stata riportata dai media locali che abbiamo consultato durante la stesura dell’articolo.

  4. Gianmaria Gobbesso ha detto:

    Mi chiedo se questi cittadini di cosa abbiano paura come detto in Italia abbiamo le leggi più restrittive d’Europa. Se penso che l’antenna Tim dietro casa mia mi a meno di 300 m in linea d’aria mi da 4 tacche anziche 5 e che in slovenia al confine con l’italia ho 5 tacche della rete croata che evidentemente spara al massimo credo che abbiano poco da lamaentarsi.
    Io proporrei di toglierle la lineacellulare di tuti gli operatori di questi paesi medievali e poi voglio proprio vedre cosa fanno senzza giocherellare con lo smartphone o senza poter comunicare. Vuoi il cellulare tieniti le antenne.
    L’ipocrisia e le paure senza cognizione di causa sono tipiche di persone ignoranti in materia che vogliono tutti gli agi ma poi si lamentano. Toglietegli tutto cosicchè si rendano conto come sia tornare negli anni 70. E soprattutto magari sono quelli che n auto girano con il telefonino.