Speciale Xavier Niel: l’evoluzione dell’impero del fondatore del Gruppo Iliad dal 1991 ad oggi
Xavier Niel in Francia è noto come l’imprenditore che ha portato ad una vera e propria democratizzazione dei servizi di telefonia mobile e fissa, colui che con i brand Free e Free Mobile ha stravolto il mercato con prezzi decisamente inferiori alla media e un rapporto qualità/prezzo imbattibile.
Negli ultimi anni hanno imparato a conoscerlo anche molti italiani, grazie allo sbarco di iliad nel nostro paese con le sue offerte decisamente convenienti e allo stesso tempo senza vincoli né costi nascosti, che oltre 5 milioni di utenti hanno imparato ad apprezzare.
Ma Xavier Niel non è soltanto questo o il 18esimo uomo più ricco di Francia (dato Forbes 2019), ma il suo impero si estende ben oltre il settore delle telecomunicazioni (che comunque continua ad espandersi).
Ecco allora una serie di comode infografiche (realizzate dai francesi dell’Osservatorio dei Giornalisti) che tracciano l’evoluzione dell’impero di Xavier Niel tra nuovi lanci e acquisizioni, dal settore delle telecomunicazioni e dei media a quello immobiliare, alle start-up fino alla produzione di contenuti e musica online.
Tutto parte nel 1991, quando Niel (ancora ventenne) acquisisce la società che controllava il servizio di messaggistica MINITEL ROSE (chat line molto simile a quanto visto in Italia con il Videotel della SIP), a cui è seguito nel giro di pochi anni la fondazione di WORLDNET, il primo fornitore di accesso a internet della Francia.
Dopo la vendita nel 1998 di MINITEL ROSE, nel 1999 debutta Free, fornitore di internet nella telefonia fissa a cui seguirà nel 2012 il lancio di Free Mobile (il cui successo in patria è ormai più che noto).
Nel 2006, per un “errore di gioventù”, come ammesso dallo stesso Niel, viene condannato a due anni di carcere con sospensione condizionale della pena più una multa di 250.000 euro, per un reato di appropriazione indebita di fondi in un sexy shop di Strasburgo in cui aveva investito.
Nel 2008 viene acquisita Alice ADSL da Telecom Italia France (che a sua volta nel 2005 aveva acquisito da Tiscali la società Liberty Surf) e il brand dismesso poi nel 2018 (ve lo abbiamo raccontato qui con qualche curiosità in più).
Nel luglio del 2013 arriva École 42, una scuola totalmente gratuita dedicata alla programmazione e a professioni tecniche digitali per giovani tra i 18 e i 30 anni. Nell’aprile del 2014 acquisisce il 55% di Monaco Telecom, di cui detiene tutt’ora il controllo (insieme al Governo del Principato di Monaco).
Nel luglio del 2014 tenta il grande colpo: il Gruppo Iliad prova ad acquisire il controllo di T-Mobile US, quarto operatore di telefonia degli Stati Uniti d’America, ma senza successo. Deutsche Telekom rifiutò la proposta di acquisizione di 18 miliardi di dollari per il 67% del capitale.
Nel dicembre del 2014 Niel acquisisce Orange Suisse in Svizzera, che poi ribattezza in SALT, tramite la sua holding personale NJJ.
Nel 2016 (giugno) investe direttamente 5 milioni di euro nel servizio di video on demand Blackpills, dedicato a cortometraggi creati per soli device mobile e della durata variabile da 3 a 16 minuti ad episodio.
Tornando in ambito telecomunicazioni, nel giugno del 2017 arriva anche l’acquisizione dell’operatore irlandese Eir Telecom, in parte con la sua holding personale NJJ e in parte tramite il Gruppo Iliad (qui tutti i dettagli). Nello stesso anno arriva anche l’acquisizione di Tigo Senegal, poi diventato Free Senegal.
Successivamente come non ricordare la “Rivoluzione iliad”, con il lancio di iliad Italia nel maggio del 2018, a cui è seguita l’acquisizione – tramite Monaco Telecom – dell’operatore di telefonia fissa e mobile cipriota MTN Cipro, che il 20 giugno 2019 subisce un rebranding totale diventando epic.
Recentissima invece, dello scorso 1° aprile, l’acquisizione di Vodafone Malta, in questo caso ancora tramite Monaco Telecom.
Non mancano ovviamente gli investimenti in tantissimi altri settori, come nella formazione, con L’École 42 e la Scuola d’informatica a Parigi e nella Silicon Valley. Ci sono poi gli investimenti immobiliari (tra cui quelli in due hotel di Parigi).
Diversi anche i fondi d’investimento, grazie ai quali è entrato nel capitale di diverse realtà, come il noto servizio di musica in streaming Deezer o Mediawan, la società fondata nel 2015 da Xavier Niel, Pierre-Antoine Capton e Matthieu Pigasse con lo scopo di acquisire imprese nel settore dei media tradizionali, digitali e dell’entertainment su territorio europeo, tra cui l’italiana Palomar.
Diversi gli investimenti anche nei media e nella carta stampata, come quelli che riguardano il quotidiano Le Monde, L’OBS, fino ai più recenti Nice Matin e France Antilles.
Chissà che dopo iliad Italia, Niel non decida di fare nuovi investimenti nel nostro paese.
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