Ancora proteste per nuove antenne iliad, ma è stata anche la settimana della fobia da 5G


Questa settimana, come accade ormai da diverso tempo, non sono mancate le segnalazioni di proteste contro nuove installazioni di impianti iliad in giro per l’Italia.

Come noto,  anche in periodo di emergenza sanitaria, una delle attività che non si è fermata è quella legata alla realizzazione di opere di pubblica utilità per le telecomunicazioni, i cui cantieri sono rimasti operativi (seppur abbiamo potuto notare un rallentamento nelle attivazioni di nuovi impianti 4G iliad).

Un caso arriva da Rimini, nella frazione di Viserba, dove un gruppo di residenti protesta contro l’installazione di un impianto iliad in un terreno privato, lanciando una petizione su change.org, che al momento sfiora le 500 firme.

Ma, come facilmente immaginabile, il Comune ha risposto ai cittadini che l’antenna è in regola con le autorizzazioni e anche ARPAE ha dato l’ok. Questo il comunicato:

Il gestore [ iliad ] ha presentato istanza del Comune di Rimini per l’installazione e attivazione di sei impianti per la telefonia mobile, di cui una in zona Viserba. Nel corso dei mesi sono state sottoposte dal gestore alcune proposte di localizzazione su diverse aree pubbliche e private, che risultavano però non compatibili con il regolamento comunale che disciplina il corretto insediamento degli impianti.

Ogni pratica infatti viene sottoposta a istruttoria da parte dei soggetti competenti e affinché sia valutata la compatibilità urbanistico-edilizia ed ambientale e che verifica, tra l’altro, che le localizzazioni di nuovi impianti non ricadano in aree ‘sensibili’ e cioè vicine a strutture sanitarie, assistenziali e scolastiche. L’autorizzazione finale viene rilasciata dal SUAP. Proprio a fronte di questi vincoli, le iniziali proposte presentata dal gestore furono scartate.

Non trovando una soluzione idonea, il gestore ha individuato una nuova localizzazione su un terreno privato in via Baroni. La richiesta è stata sottoposta ad Arpae, quale ente competente per il rilascio dell’autorizzazione ambientale che ha valutato positivamente la domanda dando il nulla osta.

La pratica è stata poi valuta dagli uffici comunali competenti che in questo caso hanno ravvisato come la localizzazione fosse compatibile con il regolamento in vigore, poiché nelle aree immediatamente circostanti al punto ottimale di collocazione dell’impianto non ricadono né scuole, né strutture sanitarie e assistenziali.

Gli uffici quindi hanno verificato che non sussistevano motivi tali da negare l’autorizzazione e il Suap, sulla base dei diversi pareri favorevoli, ha conseguentemente rilasciato il permesso alla realizzazione.  Pur ricordando che si tratta di un accordo con privati, che esaurisce tutte le disposizioni di legge in materia, l’Amministrazione valuterà le osservazioni dei cittadini ed insieme ad Arpae continuerà nell’attività di vigilanza e monitoraggio.

Fobia 5G

Non solo Rimini e non solo iliad. Questa è stata la settimana in cui non sono mancate criticità sul fronte del 5G.

A Malamocco (Venezia) alcun residenti hanno protestato con il Comune per un nuovo impianto di telefonia mobile degli operatori TIM e iliad, ancora in costruzione (visto che è presente solo un sostegno su cui verrà installata l’antenna vera e propria) ma che temono possa trattarsi di 5G, con relative discussioni che si sono generate sui social.

Antenna iliad TIM Malamocco

Antenna a Malamocco (immagine de il Gazzettino di Venezia)

Stando a quanto riportato nei giorni scorsi dal Corriere del Veneto, si tratta di una installazione per il 4G “autorizzato dalla Soprintendenza con la paesaggistica e autorizzato anche da ARPAV, su una pratica che risale al 2019 e a cui l’amministrazione non può opporsi viste le suddette autorizzazioni”.

Va infatti ricordato che gli impianti di reti di comunicazione elettronica ad uso pubblico e le opere accessorie sono classificati come di pubblica utilità e se vengono autorizzate dall’ente regionale per la protezione ambientale, non c’è motivo per bloccarle (tanto che iliad in passato aveva portato il Comune al Tar e al Consiglio di Stato ottenendo una installazione al Lido di Venezia).

Spostandoci a Maddaloni (per la precisione nella frazione di Montedecoro, in provincia di Caserta), c’è stata una emulazione di quanto già visto in UK, Cipro e altre parti del mondo, con gruppi di persone che, spinte proprio da questa ondata di fake news che circolano da tempo sull’argomento, hanno ben pensato di incendiare un impianto che pensavano fosse 5G e dove invece erano operative antenne iliad e WINDTRE, lasciando gli abitanti delle zone che servivano senza copertura.

Ci sono poi i sindaci, quelli che decidono di cedere alle fake news (principalmente per avere ulteriori consensi), che producono ordinanze con cui dichiarano di bloccare l’installazione di impianti 5G (è successo a Civitavecchia e solo due giorni fa anche a Grosseto, solo per citare i comuni più grandi).

L’ultimo caso, segnalato proprio oggi dalla Gazzetta del Sud, riguarda il Comune di Messina: qui il sindaco ha “firmato ieri sera un’ordinanza che vieta la sperimentazione e l’installazione di impianti con tecnologia 5G nel territorio comunale. La disposizione è volta a tutelare la cittadinanza da qualsiasi rischio per l’ambiente e la salute”.

Ordinanze inutili, perché vanno a scontrarsi con la legislazione nazionale e quindi vedremo ugualmente nascere (in futuro) impianti 5G anche in queste città e i comuni non potranno opporsi.

E sono solo i casi più recenti e su realtà non proprio piccolissime e che fanno capire quanti danni possono creare le fake news che vengono create e condivise ad arte sui principali social network e che influenzano sempre più persone.


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3 Risposte

  1. Michele ha detto:

    Non mi è ancora chiaro se la trasmissione del covid-19 avvenga più rapidamente in roaming o in ran-sharing e se spegnendo la rete ed usando solo il wifi si diventa immuni.L’ho chiesto su vari siti di terrapiatisti e complottisti del nuovo ordine mondiale ma non ho ricevuto spiegazioni esaurienti.Personalmente resto dell’idea che se ci ancoriamo con forza alla tavola terracquea e la incliniamo,il covid-19 cadrà nel vuoto dell’universo -piatto anch’esso- e ce ne libereremo.Resta solo da risolvere il problema di come inclinare il piano terrestre..