Continuano le pressioni per una rete unica TIM-Open Fiber. ASATI: imprescindibile


Dopo le parole di Luigi Gubitosi a sostegno di una rete unica TIM-Open Fiber che vorrebbe sotto il controllo della società di cui è Amministratore Delegato, nonostante il successo del modello wholesale only che tanti benefici sta dando al nostro paese e agli italiani, con una crescita molto importante della copertura in Fibra (FTTH – Fiber To The Home), arriva l’appello al Governo da parte di ASATI (l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom Italia).

Per l’associazione il potenziamento delle infrastrutture di rete di telecomunicazioni, obiettivo posto dal decreto-legge Cura Italia, “non può prescindere dalla costituzione di una rete unica e neutrale, attraverso la convergenza della rete di TIM con quella di Open Fiber, in grado di garantire una piena parità di accesso a tutti gli operatori, evitando diseconomie e così consentendo al nostro Paese di eliminare il divario digitale ultra broad band con altri partners europei”.

L’appello è stato rivolto al Presidente del Consiglio, al Ministro del Tesoro, al Ministro dello Sviluppo Economico e alla Cassa Depositi e Prestiti (azionista insieme ad Enel di Open Fiber).

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Per ASATI il Governo è “ben consapevole che la crescita esponenziale del traffico registrata nel periodo di emergenza Covid-19 rende ancora più urgente l’adozione di misure e iniziative atte a potenziare le infrastrutture di rete.

ASATI ribadisce, quindi, al Governo e alla stessa CDP l’invito a promuovere, o meglio, ad accelerare il confronto tra gli operatori per delineare le condizioni volte ad integrare le infrastrutture, potenziare e ottimizzare gli investimenti in fibra, attraverso la creazione di una infrastruttura unica nazionale controllata da TIM, una operazione che porterebbe vantaggi agli operatori, al mercato, agli azionisti e al Paese intero”.

Peccato che solo grazie a Open Fiber l’Italia sta finalmente recuperando il ritardo nelle connessioni in fibra, portando il nostro paese al secondo posto per crescita di unità immobiliari cablate, passate da una copertura del 24% del 2018 a circa 31% nel 2019 per un totale di 8,2 milioni di unità immobiliari (studio IDATE settembre 2019).

Numeri che salgono ancora nel 2020: con gli ultimi dati comunicati dalla società, in due anni le unità immobiliari cablate con Open Fiber hanno raggiunto quota 8,5 milioni, con un forte impatto anche nella creazione di posti di lavoro (5.000 lavoratori nell’indotto nel 2018, che ora hanno raggiunto picchi di 14.000, mentre in TIM continua la riduzione di personale).

Secondo una stima di Barclays Research del 2018, nel 2021 la maggiore cablatura di unità immobiliari in FTTH sarà appannaggio di Open Fiber, facendo nettamente meglio di TIM e Fastweb messe insieme.

Previsione cablatura FTTH Open Fiber TIM

Siamo sicuri che con la rete unica si faccia il bene del paese e degli italiani e non invece solo l’interesse degli azionisti?


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10 Risposte

  1. Simone Riboldi ha detto:

    Però in area bianca cablata open fiber Telecom non fa entrare dai suoi tombini e perciò bisogna scavare per avere la fibra… Trovo ciò assurdo, secondo me l’accordo potrebbe facilitare l’allaccio a molti…

  2. Federico ha detto:

    Tra l’altro non credo che questo disgustoso inciucio sia accettabile rispetto alle normative europee -almeno questo è un aspetto positivo della normativa europea anche per il nostro piccolo paese- e deve essere fermamente impedito proprio perché annulla, come una farsa, il sacrosanto principio di leale concorrenza.

  3. Alex T ha detto:

    Hanno perso un manager che arrivava da realtà altamente indebitati, solo tim poteva fare una cosa del genere

  4. Alex T ha detto:

    Ritorneremmo agli anni 80 con tim, ma per piacere ma di sicuro con gli idioti che abbiamo al governo ci cascano di sicuro.

    • Federico ha detto:

      È questo anche il mio timore e credo alla Tim siano ben consapevoli che il governo attuale potrebbe anche concederglielo…

  5. Antonio ha detto:

    La rete deve essere pubblica senza se e senza ma,se cedono open fiber a tim allora vuol dire che per questo paese non c’è speranza

  6. Michele ha detto:

    Il momento del paese è delicato e qualcuno sta cercando di approfittare e tirare dalla sua parte il governo che barcolla e cincischia.Probabile che in piena tradizione Gattopardesca si finga di cambiare tutto per poi lasciare tutto immutato e ci ritroveremo TIM ancora a dare le carte.E sarà davvero la fine.
    P.S. un piccolo off topic per dire che,incredibile,TIM ancora continua con gli addebiti fantasma?Mi è stata mostrata una fattura nella quale ancora appaiono i “cari” vecchi addebiti fantasma con la stessa logica di tanti anni fa!
    Passano gli anni ma mamma TIM resta sempre una gran ladra.

  7. LEO ha detto:

    Open Fiber deve essere indipendente da qualunque operatore telefonico e TIM non è si vuole rassegnare ad essere alla pari di qualsiasi altro operatore in Italia e cerca di mettersi ai ripari.

    • Alex T ha detto:

      Già adesso non è in pari con nessuno, con vodafone non c’è paragone, sia come profitti che come rete e con gli altri è si in pari ma sulla questione dei debiti,.