iliad risponde alle contestazioni per una nuova antenna ad Asti. Nuovi stop e proteste in altri comuni


Ad inizio mese vi abbiamo raccontato delle proteste dei residenti di un quartiere della città di Asti, dove era stata installata una nuova antenna in via Pietro Micca, giudicata troppo vicina alle abitazioni.

Il tutto era finito su diversi media locali e il sindaco si era difeso sostenendo che avevano ricevuto il nulla osta in base alla normativa vigente anche da parte dell’ARPA.

Dunque nulla di anomalo. In ogni caso, proprio sui media locali è arrivata la risposta ufficiale di iliad:

iliad conferma di operare, per la scelta dei siti, interloquendo con le istituzioni locali e nel rispetto di tutte le norme vigenti, procedendo quindi alla realizzazione di questi solo a seguito di rilascio di tutte le autorizzazioni necessarie e, per quanto riguarda le emissioni, a seguito di parere favorevole di Arpa sul rispetto dei limiti stabiliti per legge, allo scopo di garantire un ottimo servizio e rispettare gli obblighi di copertura territoriale previsti.

I cantieri in corso d’opera non hanno subito alcun fermo durante il lock down, in quanto rientrano tra le opere per l’erogazione di servizi essenziali di Pubblica Utilità, adottando protocolli e misure di sicurezza. L’azienda ha inoltre sottolineato di apprezzare particolarmente il clima di collaborazione instauratosi con le istituzioni territoriali e orientato a un confronto positivo, nel rispetto delle reciproche esigenze e del quadro regolamentare di riferimento.

Ma questa settimana non sono mancate segnalazioni di casi simili così come le continue proteste legate al 5G.

Rete iliad Rimini

Come raccontato lo scorso mese, nella frazione di Viserba a Rimini (in via Baroni) un gruppo di residenti aveva protestato contro l’installazione di un impianto iliad in un terreno privato, lanciando una petizione che aveva raccolto circa 500 firme.

A distanza di qualche settimana, iliad ha deciso di desistere dal proseguire con i lavori dopo le continue proteste (con qualcuno che si è addirittura incatenato agli alberi), quando – come si vede dall’immagine – il cantiere era già a buon punto.

Pilone iliad Rimini

Installazione iliad a Rimini – Immagine Corriere Romagna

I cittadini lamentano la vicinanza dell’impianto ad un asilo (circa 200 metri), un centro anziani e diversi condomini e case private, con potenziali – secondo loro – rischi per la salute legati ai campi elettromagnetici. Ma come specifica anche il Comune era ed è tutto regolare:

Preso atto della decisione della compagnia telefonica iliad di non procedere con i lavori, regolarmente autorizzati perché conformi alle leggi vigenti da Comune di Rimini, Ausl, Arpae e Soprintendenza, di installazione di un impianto radio mobile in un terreno privato in via Baroni, l’amministrazione comunale di Rimini ribadisce la propria disponibilità a confrontarsi con la stessa azienda per individuare una eventuale collocazione alternativa all’impianto autorizzato, tenendo conto delle sensibilità e dei rilievi espressi dai residenti nella zona

Per iliad tutto questo vuol dire soldi e tempo praticamente buttati via e stop all’ampliamento della copertura in zona.

Nuovi stop 5G

Finito qui? No. Sul fronte 5G arrivano nuovi stop a Mirano (VE) e dalla provincia di Modena.

Nel primo caso è il Comune che ha firmato una ordinanza che blocca l’attivazione di impianti di trasmissione in questa tecnologia, mentre nel modenese si è organizzato un comitato di cittadini che si sta adoperando per chiedere a 47 comuni della provincia di prendere una posizione pubblica sulla questione e produrre ordinanze che impediscano nuove installazioni 5G.

Il tutto sta decisamente prendendo una brutta piega e servirebbe sicuramente più informazione.


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5 Risposte

  1. marco ha detto:

    C’è da dire solo una cosa. Non sono che in Italia le emissioni cellulari sono le più basse d’Europa, e che tutti usiamo i cellulari e che tutti fanno il muso storto ai siti, ma soprattutto, che le onde elettromagnetiche di uso pubblico – in questo caso i cellulari – le relative antenne o bts o srb, trasmettono onde elettromagnetiche NON ionizzanti. Il resto è conosciuto per fortuna da tutti o quasi.

  2. Antonio ha detto:

    Eppure hanno ragione. Normalmente, quando si tratta di tecnologie che usano radiazioni elettromagnetiche, bisogna fare gli studi scientifici approfonditi che provano che queste tecnologie NON nuocciono alla salute. Nel caso di 5g, mi risulta che non ce ne siano di studi seri e oggettivi, ma si spinge ad implementare 5g solo per avidità di soldi e potere, con il disprezzo per le vite umane e impatto ambientale. Con tutto quello che già ci assorbiamo, chi ha bisogno di ulteriori radiazioni a microonde? Io e i miei figli certamente no.

  3. Poison ha detto:

    Tutti col telefono sempre in mano ma le antenne non le vuole nessuno.

  4. Andrea Sassi ha detto:

    Basti ricordare che sono riusciti a tirare fuori il 5G in mezzo agli strumenti di diffusione del COVID-19.
    A volte mi chiedo ancora come questa gente non usi i tarocchi per le previsioni sul futuro.

  5. Gino ha detto:

    ? Quanto è stupida la gente… Siamo il paese con le regole più severe sulle emissioni e ancora fanno queste scenate… Oltre che con mascherina e guanti, mi sa che queste persone vanno in giro con il cappello di stagnola…??‍♂️??‍♂️??‍♂️