Xavier Niel (Iliad): dall’attività di hacker alla lotta ai monopoli. “Solo le grandi idee possono far cambiare le cose”


Anche in Italia Xavier Niel è ormai noto come l’imprenditore che ha fondato Free e il Gruppo Iliad (che controlla iliad Italia), ma in pochi conoscono tutta la sua storia e quella del suo “impero” (che abbiamo raccontato in un nostro speciale approfondimento).

Per la serie “Le Grandi Interviste” di Guy Lagache per la rete televisiva parlamentare francese LCP, il CEO del Gruppo Iliad ci regala qualche chicca sul suo passato, come la rivelazione della sua collaborazione con l’intelligence francese.

Intervista Xavier Niel

Xavier Niel rivela di aver spiato, in passato, il produttore francese di automobili Renault per conto del servizio di intelligence del Ministero degli Interni. Ma anche l’attività di giovane “hacker informatico”, citata come  una delle “sciocchezze che ho fatto quando ero giovane”.

Si parte con il racconto del giovane Niel, proveniente da una modesta famiglia di Créteil (a pochi km. da Parigi), del primo pc regalato dal padre all’età di 15 anni, arrivando alle attività di hackeraggio, come quella nei confronti dei set-top box di Canal, che lo portarono ad una collaborazione con la Polizia (invece di arrestarlo).

Parla poi della nascita della prima Freebox, o meglio del primo triple box (internet – telefonia – televisione), una idea rivoluzionaria che è stata parte del successo di Free in Francia, ma non fu facile da produrre.

Niel spiega come provò a farlo realizzare dalla Alcatel, ma la risposta fu che era troppo avanti per quei tempi, così tentò anche la strada della California, ma senza successo. Finché è finito per far progettare l’hardware e il software in casa… e il resto è attualità.

Prosegue poi con il raccontare il difficile debutto nella telefonia mobile, l’apertura dell’École 42 per giovani programmatori e di Station F (il più grande incubatore di startup francese) fino agli investimenti nel quotidiano Le Monde, che non vive più di sovvenzioni, mantenendo così la sua indipendenza editoriale.

Alla fine dell’intervista, Xavier Niel afferma che la trasgressione è necessaria nell’economia moderna per rompere i monopoli, di qualsiasi tipo (e cita come esempi AirBnB e Uber).

E sul futuro, Niel spiega come solo le grandi idee possono far cambiare le cose e che continuerà a finanziare chi ha voglia di combattere i monopoli quando ce ne sono.

Ogni volta che si finanzia una startup, che si finanzia un fondo, lo si fa per andare a combattere un monopolio o un oligopolio o una lobby e andiamo a giocare contro di loro.

Basti pensare ad esempio a Free Mobile in Francia, dove è stata creata realmente una rivoluzione, con un abbattimento dei costi per i consumatori mai visto prima, ma anche il caso italiano di iliad non è da meno.

Per chi conosce il francese (oppure abilitando i sottotitoli con la traduzione automatica), può rivedere l’intervista integrale qui sotto.


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