iliad Italia e Open Fiber in trattative avanzate per l’ingresso nel fisso. Il lancio sempre più vicino


Il tanto atteso lancio nel fisso di iliad potrebbe essere questione di mesi. Secondo quanto riporta questa mattina Milano Finanza, l’operatore guidato da Benedetto Levi è in trattative avanzate con Open Fiber (le prime indiscrezioni risalgono allo scorso anno) e, anche se non c’è ancora un contratto firmato, le parti sembrano più vicine che mai.

Già nelle scorse settimane si era ipotizzato il 2021 come l’anno del possibile debutto, dunque potrebbe essere davvero questione di mesi.

Fibra iliad

Sempre secondo il quotidiano economico, a dettare questa accelerata, oltre alle tante richieste dei clienti, anche l’obiettivo del gruppo di aumentare l’ARPU (i ricavi medi per unità) grazie alla convergenza fisso-mobile (ARPU che al momento si attesta intorno ai 9 euro).

La notizia ha portato ad un crollo del titolo TIM a 0,3484 euro, un calo dell’1,11% contro un mercato in rialzo del 2,16%. Se iliad dovesse proporre una offerta tanto conveniente quanto quella proposta nel mobile, l’ex monopolista rischierebbe di perdere anche qui molti clienti.

Titolo TIM 3 giugno 2020

L’andamento del titolo TIM di oggi (3 giugno 2020) aggiornato alle 13:38

Per Banca Imi “saremmo sorpresi se l’ingresso nella rete fissa avvenisse prima del raggiungimento del pareggio a livello di EBITDA nel mobile, cosa che non è prevista per quest’anno. In ogni caso, questo scenario implica un’ulteriore pressione competitiva sul settore delle telecomunicazioni e su TIM in primis”.

Milano Finanza ha citato anche un’analisi della società di consulenza Kearney che stima una maggior sostenibilità degli investimenti futuri: con una quota di mercato del 9% nel mobile, vale a dire circa 7 milioni di clienti e un ARPU mobile di circa 9 euro al mese, Kearney stima un fatturato di circa 750 milioni e, ipotizzando una marginalità del 45-50%, l’EBITDA dovrebbe attestarsi a 340-380 milioni, ma non essere sufficiente a coprire gli investimenti pari a circa 600-700 milioni escludendo le licenze, in linea con i livelli degli altri operatori, e i costi di affitto dei siti (circa 150 milioni l’anno assumendo 10.000 siti e un costo di circa 15.000 euro/sito).

Per gli analisti di Websim grazie all’entrata nel mercato fisso, iliad potrebbe far leva su una struttura di costi molto più snella di quella dei competitor e su un fatturato più elevato. Implicazioni, quindi, negative per TIM e per il settore delle telecomunicazioni in generale “considerando i tempi molto più ravvicinati del previsto per l’entrata di iliad nel mercato fisso, inizialmente indicata in un orizzonte di medio/lungo termine”.

Inoltre “non escludiamo una strategia difensiva piuttosto che offensiva: l’accelerazione delle trattative con Open Fiber per l’entrata nel segmento fisso potrebbe essere, infatti, legata alla necessità di fronteggiare i costi crescenti, in particolare verso WINDTRE, per l’utilizzo della rete, considerando la recente esplosione del traffico dati per il Covid-19 e l’opportunità di dirottare il trasporto dei dati sulla rete in fibra di Open Fiber“, ha aggiunto Websim.

E’ presto per parlare dei prezzi che iliad proporrà ai futuri clienti, ma si stima che potrebbe essere proposta una offerta convergente intorno ai 20-25 euro al mese contro i 26/27 euro attuali di alcuni competitor nel fisso.

Sempre Websim spiega come “dopo aver raggiunto circa il 7,4% del mercato mobile, non escludiamo per iliad la possibilità di conquistare una quota di mercato del 3% nel fisso, pari a circa 0,5 milioni di accessi, in un orizzonte di breve-medio termine, in linea con quella degli operatori minori FWA (Fixed Wireless Access) e di Tiscali: al 31 dicembre 2019 il mercato broadband italiano, 17,5 milioni di accessi, vedeva TIM leader con una quota di mercato del 43,5%, seguita da Vodafone con il 16,4%, Fastweb con il 15,1%, WINDTRE con il 13,8%, Linkem con il 3,7%, Eolo con il 2,7% e  Tiscali con il 2,6%“.

In estate inoltre, arriverà anche l’offerta broadband di Sky (le ultime indiscrezioni danno il debutto intorno al 16 di giugno), anche se in questo caso non ci si aspetta uno stravolgimento dei prezzi rispetto al panorama attuale.

Pronti per una nuova “Rivoluzione“, come accennato nei giorni scorsi anche dallo stesso Benedetto Levi?


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20 Risposte

  1. Gilberto ha detto:

    Da un paio d’anni utilizzo le linee fibra ftth di open fiber tramite il gestore Vodafone. Pago da sempre, senza alcuna rimodulazione in 2 anni, 24,50€ al mese. Da 6 mesi uso il mio modem router Fritzbox, invece dello scatolotto bianco, la mia velocitá in dw con cavo di rete, é costantemente intorno al 950 al sec. Alla luce di tutto questo nella cittá metropolitana di Mi, consiglio a chiunque Open Fiber, legato ad un gestore che fa solo da esattore. Se hai un problema, sono i tecnici Open Fiber che intervengono, e sono sempre loro che ti portano la fibra nell’appartamento. Iliad o altri gestori si limitano ad affittare le linee di Open Fiber che poi affittano a noi, incassano e si tengono una percentuale di ricarico. Per cui…. Ben venga Iliad, fará abbassare le medie di ricarico agli altri gestori!

  2. Beppuzzo ha detto:

    Spero vivamente riescano a debuttare con una buona offerta (conveniente) e con i loro Freebox, alcuni dei quali sono davvero spettacolari! Potrebbero portare una bella rivoluzione nel fisso, dove gli altri operatori stanno facendo dei gran guadagni e spero che questa “pacchia” per loro finisca presto, come nel mobile.

  3. Baloo ha detto:

    Evviva, non sto nella pelle… Spero sia simile alla loro offerta francese e bye-bye “competitors”

  4. Marco ha detto:

    Se va in porto questo accordo di cui si parla (ma son certo che sarà così), non potevano fare scelta migliore. Si garantiscono una infrastruttura nuova e affidabile (quella di Open Fiber) con la fibra che ti arriva fin dentro casa a 1 Gigabit (potenziale, ma a sentire gli utenti che già la usano, i valori sono molto vicini). Per iliad significa fornire un prodotto di qualità ad un prezzo che sicuramente sarà inferiore a quello dei competitor e se ci abbinano anche uno dei loro box multimediali, faranno la differenza rispetto alle tristezze che propongono Vodafone, WINDTRE e Tiscali (pardon quest’ultima forse si salva in extremis con l’accordo AVM con cui abbinano la fibra con gli ottimi Fritzbox).

    Unisci prezzi convenienti e, si spera, niente vincoli o costi nascosti come nel mobile, ed ecco che anche nel fisso cominceranno a togliere centinaia di migliaia di clienti a mamma TIM e alle altre compagnie da cui tanti son sicuro non vedono l’ora di scappare.

  5. Diego ha detto:

    Se la qualità dati è quella del mobile è meglio che lascino perdere!!
    Ci sono già altri operatori che si appoggiano alla rete tim e fanno pena
    Open fiber è ancora acerba!

    • Redazione ha detto:

      La scelta di puntare su Open Fiber non è sbagliata, anzi… si garantiscono costi minori rispetto alle offerte dell’incumbent, con i vantaggi della fibra a 1 Gigabit al secondo fino all’interno dell’abitazione, a cui potrebbero tranquillamente affiancare una delle loro “Freebox“, dei box multimediali che uniscono connessione internet, voip, iptv e le funzioni di un box con Android TV (in alcuni casi con server NAS integrato) e altre funzioni ancora.

      L’unico limite rimarrebbe quello della copertura Open Fiber, per ora limitata, ma che sta crescendo a ritmi importanti. Nulla esclude che iliad faccia accordi anche con TIM o Fastweb in alcune zone d’Italia. Ma rimaniamo nel campo delle ipotesi. Vedremo cosa succederà nei prossimi mesi.

      • Elgringo ha detto:

        Redazione, Openfiber ha vinto i bandi infratel e per il 2022 dovrebbe riuscire a coprire quasi 6000 comuni italiani con fibra 1GB/s tra cui moltissime aree bianche (che vanno al massimo a 7 mega in ADSL). La scelta non è sbagliata, di per se. Tuttavia bisogna capire che tipo di accordo con Openfiber farà.

        Se Iliad farà come Wind3 o Vodafone, cioè avrà i suoi apparati nel Pop locale di Openfiber, allora avrà un controllo notevole dell’infrastruttura e la qualità sarà molto alta (a fronte però di notevoli investimenti nel fisso che pregiudicherebbero offerte “rivoluzionarie”). Se invece sarà in Openstream, lasciando dunque l’intera gestione e Openfiber, agendo da una sorta di Virtuale del fisso, allora la qualità sarà decisamente molto bassa (potrebbe però offrire prezzi rivoluzionari).

        E’ bene dire, che Tiscali ha accesso alla fibra Openfiber in Openstream ed è un mezzo disastro, specialmente nella risoluzione dei disservizi proprio a causa della mancanza di controllo sull’infrastruttura.

        • Leonardo ha detto:

          Elgringo, visto che sembri ben informato (lavori per qualche gestore?), io sono cliente proprio di Tiscali con la fibra Gigabit da un anno e mezzo circa e devo dire che per ora non ho avuto mai problemi (a parte nell’ultimo periodo di pandemia un rallentamento molto evidente di sera e in alcuni momenti della giornata), tu a cosa ti riferisci con “un mezzo disastro”? Diciamo che essendo fibra, uno spera che i disservizi non capitino, ma nella soluzione Tiscali vuol dire che loro poi aprono un ticket ad Open Fiber e intervengono i loro tecnici in caso di problemi?

          • Elgringo ha detto:

            Si esattamente. Questo vuol dire tempi più lunghi nella risoluzione dei disservizi, un poco come quando Vodafone, Tim e Wind3 devono chiedere l’intervento a Tim per disservizi sull’adsl (e noi sappiamo quanto sia frustrante la cosa) Ma non solo questo. Le velocità possono essere anche altalenanti. Insomma è sempre meglio avere controllo sull’infrastruttura piuttosto che lasciar fare il lavoro ad altri. Quindi se Iliad facesse come Tiscali, avrebbe si la possibilità di offrire prezzi più bassi, ma con una qualità discutibile. Invece se facesse come Wind3 e Vodafone, dovrebbe investire pesantemente sull’infrastruttura, ma darebbe una qualità abbastanza alta ai propri utenti.

            E comunque no, non lavoro per alcun gestore.

            • Giuliano ha detto:

              Non saprei, alla fine la fibra è ben diversa da una ADSL, i guasti sono nulli o minimi e se per risparmiare un centinaio
              di euro l’anno significa non avere propri apparati, non ci vedo nulla di strano. Anzi..

              • Elgringo ha detto:

                Non è esattamente così. I guasti in fibra ci sono e come, solo che solo in minor quantità poiché in Italia non siamo stati capaci di coprire decentemente le città e fornire un servizio completo accessibile a tutti. Se sposti tutti gli utenti ADSL in fibra vedrai come le cose iniziano a cambiare. Ed è li che si vedranno gli investimenti. Purtroppo bisogna dire che per avere i pop bisogna creare le proprie dorsali in Fibra e questo è un lavoro che richiede anni. Con una maggiore affluenza comunque, la maggior parte dei problemi li avrebbero proprio chi è in Openstream.

                Comunque alla fine sarà un’alternativa Iliad nel fisso e potrebbe portare un ribasso dei prezzi.

    • Gino Chienna ha detto:

      Beh anche di ILIAD all’inizio dicevano che fosse ACERBA… ma è maturata in fretta e Kena 5,99 mese 70gb viene data solo a chi lascia iliad… io avevo due sim da 40gb iliad e le ho cambiate su Kena ma la 9,99 mese flash 70gb molto più veloce di Kena non la mollo. Quindi ben venga iliad nel fisso anche se “acerba”

    • Luca ha detto:

      Open Fiber ad oggi è l’unica realtà che offre la fibra ad alte prestazioni. Io su Milano sono con loro da oltre un anno e non sai che goduria vedere speedtest di 940/960 Mbps in download… a parte questo di acerbo c’è solo il fatto che la copertura su territorio è ancora parziale, ma di mese in mese annunciano nuovi comuni, sono fiducioso che nel giro di pochi anni la copertura sarà molto estesa e sinceramente non vedo l’ora che arrivi iliad, perché con Vodafone sono ancora troppi i costi aggiuntivi al canone della fibra che ti rifilano in bolletta. Appena finisco il periodo vincolante con gli addebiti e se iliad sarà già attiva, non ci penserò un secondo a cambiare.

  6. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Come ripeto, mi aspetto la convergenza tra mobile e fisso. Una volta ottenuta l’autorizzazione come Operatore di telefonia fissa, ILIAD potrebbe arrivare a ciò che Vodafone fece con il servizio “numero fisso”.
    In pratica, si poteva utilizzare il proprio terminale mobile ed in mobilità, per ricevere ed effettuare chiamate con il numero fisso assegnato da Vodafone. Il sistema si basava sulla triangolazione tra stazioni base per delimitare l’area di prossimità alla propria abitazione o luogo di lavoro o comunque l’area scelta dall’utente. Fuori da tale area, Vodafone faceva pagare salate sia le chiamate in uscita che quelle in ingresso.
    Spero ardentemente che Levi sia attorniato da validi consiglieri che gli possano suggerire qualcosa simile a ciò che ho descritto.

    • Gino Chienna ha detto:

      E perché dovrebbe lavorare via etere ?
      Non credo che oggigiorno sia la soluzione migliore… a me ad esempio interessa la flat veloce e a casa.

      • Alessandro D'Arpini ha detto:

        Bisogna partire da lontano.
        Quando Vodafone attivò il servizio “numero fisso” ovvero Telecom Italia portò Vodafone in tribunale perché secondo loro non era lecito effettuare e ricevere chiamate con numero di rete fissa, attraverso un telefono in mobilità.
        A quel tempo Eutelia VoIP permetteva l’attivazione di numerose numerazioni di rete fissa in tecnologia VoIP. Io ne avevo di una decina di distretti telefonici ed anche uno estero, pur essendo residente a Roma e non negli altri nove distretti telefonici.
        La suddivisione in distretti telefonici ciascuno con il loro prefisso telefonico fa parte della preistoria!
        Ebbene, Telecom riuscì nel suo intento di arginare il VoIP imponendo la nascita dei cosiddetti “numeri nomadici” ovvero non legati al distretto telefonico.
        Da quel momento in poi, per attivare una numerazione, bisogna dichiarare di avere domicilio in quel distretto telefonico.
        Si possono attivare numerazioni estere ma non italiane se non hai il domicilio in quella sede.
        Ovviamente il tutto con l’appoggio delle Autorità del settore che sono di derivazione politica.
        La tecnologia è cambiata e da moooolto tempo ma la politica è rimasta a 50 anni fa.
        Buon per te se vuoi la rete fissa a casa senza possibilità di rispondere o di effettuare chiamate con il tuo numero fisso ma voglio spiegarmi su ciò che definisci “via etere”.
        È la vera convergenza se trilla il tuo telefono a casa e contemporaneamente trilla il tuo telefono in mobilità! I due terminali diventano un solo terminale senza problemi geografici.
        Personalmente, questa è la mia realtà da un decennio e non posso che parlarne benissimo.
        Mi chiamano da Seattle e trillano sia i cordless a casa che il terminale in mobilità e viceversa.
        Non sono disponibile ad accettare compromessi in questo senso logico moderno. I dinosauri me lo vado a guardare (fossile) al museo.
        Andrebbero aboliti i distretti telefonici con i loro prefissi? Andrebbero rese flat per quanto riguarda i costi differenziati a seconda del prefisso?
        Si, andrebbero abolite entrambe le cose perché la commutazione di circuito è stata abolita ormai da anni e le stesse Centrali telefoniche trasmettono la voce in pacchetti quindi nessuno occupa più un circuito tra Roma e Canicattì ma milioni di telefonate occupano oggi lo stesso cavolo di cavo tra Roma e Canicattì.

        • Gino Chienna ha detto:

          Scrivi troppo… quanto paghi al mese per questo servizio di cui parli e in che città abiti?

          • Alessandro D'Arpini ha detto:

            Un dollaro USA al mese per il mio numero di New York.
            Non pago NULLA per realizzare quanto ho descritto.
            25 Euro mese per la connettività su rame.
            Pochissimi Euro l’anno per l’energia elettrica necessaria ad alimentare la mia centrale telefonica domestica.
            Tutto open source, ben documentato ed utilizzato da milioni di professionisti in tutto il mondo. Da anni e anni utilizzato, questo sistema necessita però di lettura e studio.
            Quindi, se ritieni che abbia scritto troppo temo che non ci sia margine di approfondimento. Purtroppo!

            • Gino Chienna ha detto:

              Perche se non ti dicevo che scrivi troppo avresti postato tutto il manuale informatico per ottenere un servizio per me di dubbia utilità? Io lavoro e se esco dalla Provincia già è tanto. Sono ingegnere edile e mi interessano solo clienti a Milano, lascio ftp, cookies, session etc agli altri… pur sapendo bene cosa sono… goditi l’aria di New York (da che so io fanno abbonamenti a 100 euro al mese cellulare incluso… io ho 70 gb al mese con 5,99euro… grazie iliad e Kena forever (o quasi)

              • Gino Chienna ha detto:

                Errata Corrige… io non lavoro, e se esco dalle province di Milano è Pesaro per me è vacanza.