Rete iliad: a Treviso l’antenna che nessuno vuole si farà, ma con tempi lunghissimi


Proprio ieri abbiamo riportato su queste pagine il piano della task force Colao per il rilancio del nostro paese e, in particolare, ci siamo concentrati sulle misure che andrebbero adottate sul fronte delle infrastrutture tlc, dalla fibra nazionale al 5G.

Tra i punti affrontati, quello dell’accelerazione dello sviluppo delle reti 5G escludendo “opponibilità locale se protocolli nazionali sono rispettati” e aumentando “i livelli di emissione elettromagnetica in Italia portandola ai valori europei, oggi circa 3 volte più alti e radicalmente inferiori ai livelli di soglia di rischio”.

Se andranno in porto, i tanti comuni che hanno deciso di vietare qualsiasi installazione 5G, non avranno più voce in capitolo e non potranno più bloccare nuove antenne con questa tecnologia.

Sempre in tema di antenne, torniamo ancora una volta su Treviso, una delle città dove iliad sta trovando più difficoltà ad ampliare la propria rete proprietaria, con una riduzione dei piloni (su richiesta del Comune) ma anche dei tanti ritardi accumulati per le proteste dei cittadini.

L’ultima riguardava un impianto che è stato spostato ben tre volte, con location finale assegnata presso il nuovo Hotel Carletto di via Bibano e che forse diventerà quella definitiva.

Secondo quanto riporta oggi il quotidiano locale la Tribuna di Treviso, in settimana dovrebbe concludersi la trattativa tra Comune e iliad su questo specifico impianto, che sostituisce le precedenti soluzioni dove doveva essere installato un “pennone” (a quanto pare vera e propria fobia di Comune e cittadini).

Hotel Carletto Treviso

Hotel Carletto Treviso – Immagine Google Street View Aprile 2019

Nel caso in cui la trattativa vada in porto, l’antenna non entrerà probabilmente in funzione – ottimisticamente – prima di febbraio 2021, ovvero quando sarà terminata la ristrutturazione dell’Hotel in questione.

Se in ogni comune d’Italia iliad avesse trovato le stesse identiche resistenze, con conseguenti ritardi di uno o più anni rispetto al piano di sviluppo della propria rete, oggi forse sarebbe attiva si  e no la metà degli oltre 3.400 impianti sparsi su territorio nazionale (qui la mappa aggiornata).


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2 Risposte

  1. Beppe ha detto:

    Segnalo e chiedo conferme da altre utenze Iliad gravi problemi di connessione sia sotto rete proprietaria che sotto rete Wind3 zona Soliera (MO), praticamente siamo sempre su 3G o addirittura H…da quando è partita la compagnia low cost di Wind3…

  2. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Mi chiedo: ma i costi per gli impianti “traslocati” forzatamente, non possono essere sempre addosso alla Società di telecomunicazioni.
    Faccio tutto secondo le modalità di Legge, poi il Comune e l’ARPA Regionale verifica e se qualcosa non è in regola, la modifico.
    Ma i costi per le proteste, proprio non è possibile addebitarle! Proprio no!