Open Fiber: richiesta danni da 1,5 miliardi a TIM per abuso di posizione dominante



Trovano conferma le indiscrezioni pubblicate ieri sera da Reuters e riportate questa mattina anche da Radiocor, di una richiesta da parte di Open Fiber di ben 1,5 miliardi di euro di risarcimento danni a TIM per abuso di posizione dominante.

Open Fiber vs TIM

Da quanto si apprende, la richiesta è legata alla decisione dell’Antitrust che, lo scorso marzo, aveva comminato una sanzione da 116 milioni di euro a TIM proprio per abuso di posizione dominante.

Secondo l’Antitrust, TIM aveva ostacolato l’ingresso del nuovo entrante nel mercato dell’ultrabroadband e, in particolare, nelle aree bianche a fallimento di mercato. Già nei mesi scorsi, l’AD di Open FiberElisabetta Ripa – aveva chiarito che la società avrebbe fatto ricorso davanti al giudice ordinario:

L’entità dei danni subiti dai ricorrenti sarà accertata dalla magistratura ordinaria e non dipende dal valore della sanzione.

La diffusione della notizia ha fatto crollare il titolo di Telecom Italia in Borsa, che oggi ha chiuso a 0,35 euro.

La risposta di TIM

Ma non è finita qui. Sempre da Reuters è arrivata la notizia che, secondo fonti vicine al gruppo, TIM starebbe preparando a sua volta un’azione legale nei confronti di Open Fiber per concorrenza sleale, con richiesta di danni di un importo equivalente se non superiore 1,5 miliardi di euro.

Le stesse fonti giudicano “risibili le argomentazioni alla base della richiesta di Open Fiber al tribunale di Milano”. Inoltre, proseguono, la decisione Antitrust a cui si fa riferimento “ha dichiarato che il presunto abuso all’interno delle aree bianche era già terminato ad agosto 2018, ovvero ben prima della decisione dell’Antirust e, quindi, in un periodo in cui Open Fiber non aveva ancora realizzato alcuna infrastruttura da offrire al Mercato in quelle aree”.

Altro che “matrimonio” per la rete unica, ormai è chiaro che lo scontro tra le due società sta raggiungendo livelli preoccupanti, ognuna con le sue ragioni.

Da una parte Open Fiber, che continua a ribadire l’importanza del modello “wholesale only”, con accesso all’infrastruttura di rete aperto a tutti e alle stesse condizioni, dall’altra c’è TIM, che vorrebbe invece il controllo di Open Fiber per tornare al monopolio, quello che ha portato il nostro paese tra gli ultimi in Europa per la copertura FTTH (fibra fino all’abitazione), proprio per assenza di investimenti da parte dell’ex monopolista.


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2 Risposte

  1. Federico ha detto:

    L'”ex” monopolista -che vorrebbe esserlo ancora- non si smentisce mai.

  2. Marco ha detto:

    Open Fiber ha portato in pochi anni la fibra ftth in molti comuni, pur avendo avuto dei rallentamenti dovuti alla concorrenza o alla solita burocrazia italiana per permessi etc.. nel mio caso ad esempio ci sono voluti 4 mesi solo per avere il permesso dal comune e provincia per scavare 20mt sull erba lato strada. Però adesso ho una velocità ottima e spendo meno di prima. Mi chiedo i vari Grillo perché vogliano mettere ancora tutto in mano a Telecom…