Relazione annuale AGCOM: nel 2019 grazie ad iliad calo dei prezzi nella telefonia mobile


Non serviva evidentemente l’AGCOM per farlo notare a milioni di consumatori italiani, ma grazie ad iliad nel 2019 abbiamo assistito ad un ulteriore rafforzamento della pressione competitiva sui prezzi finali nella telefonia mobile.

E’ quanto riferisce l’AGCOM nella Relazione annuale 2020 pubblicata proprio oggi.

In numeri, nel 2019 la spesa per i servizi di rete mobile si è ridotta del 7,9%, “risultato determinato, almeno in parte dal consolidamento della presenza sul mercato di iliad, che ha prodotto significativi effetti sia sulla pressione competitiva sia, conseguentemente, sui prezzi finali”.

Per quanto riguarda gli introiti da servizi di rete mobile, questi risultano in calo del 4,1%, “al netto della componente legata al nuovo entrante iliad, sarebbero risultati in flessione di oltre il 7%”.

Con riferimento alla spesa per i servizi di rete fissa e mobile di famiglie e imprese, la dinamica della distribuzione tra i principali operatori del settore vede, in particolare, la flessione di TIM per 1,8 punti percentuali e una, più marginale di Wind Tre (-0,5 punti percentuali).

Ad avvantaggiarsene sono soprattutto Fastweb, che guadagna un punto percentuale (anche grazie all’integrazione dei servizi fissi e mobili) e ovviamente iliad (con +0,9 punti percentuali).

Volumi d'affari operatori tlc 2019

Reti fisse e mobili: spesa finale complessiva degli utenti per operatore – 2019 (dati AGCOM)

Tra i dati comunicati, viene segnalato (sempre nel segmento mobile) un aumento sostenuto del consumo di dati (+57% circa su base annua). I ricavi medi unitari (ARPU) nel 2019 sono calati per la maggiore pressione concorrenziale sui prezzi finali.

Nel dettaglio, AGCOM spiega come l’ingresso di iliad si sia tradotto, guardando alla spesa complessiva, in una flessione dei ricavi unitari per SIM del 5,4%, mentre su quello dei ricavi unitari per utente del 7,9%.

In merito al grafico che segue, AGCOM spiega come, fatto pari a 100 l’indice relativo al 2018 degli ARPU medi (calcolati sulle SIM “human”) dei diversi operatori, nel 2019 per Wind Tre l’indice risulta pari a 106,6, per Vodafone 98,5, per TIM 90, mentre per Iliad la forte crescita dell’ARPU nel 2019 (177,8 il relativo numero indice) è dovuta essenzialmente alla piena operatività dell’anno (il valore del 2018 era basato sul solo secondo semestre).

Ricavi medi per SIM e utente 2019

Ricavi medi per SIM e utente (€/anno). Valori calcolati al netto delle SIM M2M (dati AGCOM)

Nel 2019 nel segmento mobile, TIM è l’operatore market leader con il 32,2% dei ricavi, seguito da Wind Tre (30,8%) e Vodafone (29,2%). TIM è anche l’operatore, secondo AGCOM, che nel 2019 ha maggiormente sofferto della concorrenza portata da iliad Italia.

Tra i MVNO aumenta il fatturato del 5,5%, grazie soprattutto alla crescita dei ricavi di Fastweb (+17,6%), CoopVoce (+13,8%) e in parte minore di PosteMobile (+4,3%).Quote di mercato mobile per spesa finale (2019)

Portabilità del numero. Nel 2019 il numero di linee acquisite e dismesse dagli operatori mobili ha superato i 45 milioni di operazioni, in netta flessione rispetto ai 59 milioni dell’anno precedente.

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L’indice di movimentazione dinamica, dato dal rapporto tra la somma algebrica delle linee acquisite e di quelle dismesse (al numeratore) e la base clienti media al netto delle M2M (al denominatore), ha registrato un vistoso rallentamento, con la movimentazione in entrata e in uscita, rispetto alla base clienti, passata dal 70,8% del 2018 al 55,7% dello scorso anno (nella figura che segue, il dato 2018 di iliad è stato omesso da AGCOM perché parziale, avendo debuttato a fine maggio 2018).

Indice di movimentazione dinamica 2019

Sul fronte occupazionale AGCOM spiega come lo scorso anno i “perduranti processi di riorganizzazione e razionalizzazione adottati da alcune delle principali imprese del settore hanno condotto a una riduzione complessiva degli addetti (nell’ordine di circa 2.000 unità).

Non mancano, tuttavia, i casi di crescita degli organici, come per iliad Italia nella rete mobile, Open Fiber in quella fissa e, in misura meno rilevante, per Eolo e Linkem nel FWA (Fixed Wireless Access).


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Una risposta

  1. Elgringo ha detto:

    Una caduta dei ricavi del 7.9% non è assolutamente un dato positivo su cui festeggiare. E’ vero iliad risulta in crescita, ma è normale essendo un operatore nuovo. Tuttavia bisogna anche guardare a quanto ammontano i debiti di Iliad nel report semestrale che uscirà a breve e vedere se questi siano in crescita o meno.

    Meno ricavi = Più difficoltà a ripagare i debiti = Meno investimenti sulla rete e dunque minor qualità fornita all’utente finale.