TIM: TAR del Lazio conferma multa Antitrust da 116 milioni di euro per abuso di posizione dominante nello sviluppo della fibra


Il titolo Telecom Italia chiude con un -2,5% a Piazza Affari, sull’onda della notizia diffusa nel pomeriggio di oggi, del respingimento da parte del TAR del Lazio della richiesta di sospensiva del provvedimento con cui il marzo scorso l’autorità Antitrust ha sanzionato TIM con oltre 116 milioni di euro per abuso di posizione dominante nello sviluppo della fibra.

TIM multa Antritrust

La vicenda è ormai nota, l’Antitrust lo scorso marzo ha accertato che TIM ha “posto in essere una strategia anticoncorrenziale preordinata a ostacolare lo sviluppo in senso concorrenziale degli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga”.

Secondo l’Autorità TIM si è adoperata per ritardare nelle aree “bianche” (quelle a fallimento di mercato, dove non investono i privati), lo sviluppo della fibra nella sua forma più innovativa (FTTH – Fiber To The Home), ovvero il collegamento in fibra che arriva fin dentro l’abitazione, con lo scopo di preservare il suo potere di mercato nella fornitura dei servizi di accesso alla rete fissa e dei servizi di telecomunicazioni alla clientela finale.

TIM ha posto ostacoli all’ingresso di altri concorrenti (Open Fiber in testa), impedendo sia una trasformazione del mercato secondo condizioni di concorrenza infrastrutturale, sia il regolare confronto competitivo nel mercato dei servizi al dettaglio rivolti alla clientela finale.

Come accertato dall’Antitrust, TIM ha ostacolato lo svolgimento delle gare, indette nell’ambito della Strategia nazionale banda ultra-larga del Governo, per il sostegno agli investimenti in infrastrutture di rete a banda ultra-larga nelle aree più svantaggiate del territorio nazionale (cosiddette aree bianche).

In particolare, TIM ha deciso una modifica non profittevole dei piani di copertura di tali aree durante lo svolgimento delle gare ed ha intrapreso, contestualmente, iniziative legali strumentalmente rivolte a ritardare le medesime.

Ritardi che il nostro paese non può certo permettersi, essendo già tra gli ultimi in UE per copertura FTTH. A dicembre 2016, meno del 3% delle linee fisse a banda larga attive in Italia supportava velocità di download superiori a 100 Mbps, laddove la media UE era già pari al 17%. Gli stessi dati, a fine 2018, erano pari rispettivamente al 18% e al 30%.

TIM ha inoltre operato una rimodulazione della propria offerta di servizi di accesso alla rete in fibra ottica, valida per l’intero territorio nazionale, tesa a prosciugare preventivamente il bacino di domanda contendibile dagli altri operatori, anche attraverso un abbassamento al di sotto del livello di costo dei prezzi di alcuni servizi.

Sul mercato dei servizi di telecomunicazioni alla clientela finale, TIM ha immesso in commercio offerte promozionali inclusive di elementi idonei a legare contrattualmente il cliente per una durata temporale eccessiva.

Per i motivi elencati, lo scorso marzo l’Antitrust ha sanzionato TIM per oltre 116 milioni di euro (116.099.937,60), con la società tlc che ha risposto chiedendone l’annullamento al TAR del Lazio, ma stando a quanto riferisce oggi Reuters, inutilmente.


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2 Risposte

  1. Michele ha detto:

    Di “ritorno” dalla ennesima compilazione&invio del modello D all’Autorità a causa del comportamento dei miei cari amici di Infostrada non posso che augurarmi più multe per tutti,anche ad Infostrada che nel suo piccolo pure fa abbastanza pena.E poi ci affanniamo a discutere su fibra si fibra no,ma con questi operatori dove vogliamo andare?Iliad dove sei??P.S. Ragazzi,ad ogni disservizio segnalate,non fatevi prendere dalla pigrizia perchè sennò rimarremo nel pantano per altri 40 anni!:-))

  2. Cristian ha detto:

    Fosse per me,farei in modo che Tim chiudesse i battenti immediatamente ! Ovviamente con tutti i suoi compagni di giochi : Vodafone,Wind e 3 !
    Sono in Italia simbolo di disonestà ! Tariffe alte e soprattutto variabili con le loro mille rimodulazioni !