WINDTRE: persi 3,2 milioni di clienti nell’ultimo anno (e oltre 6 milioni in due anni)


CK Hutchison ha pubblicato ieri i risultati finanziari del gruppo al 30 giugno 2020. Stando al report, la controllata italiana WINDTRE ha visto scendere del 3% (su base annua) i ricavi, pari a 2,3 miliardi di euro.

In continuo calo i clienti su rete mobile: in un anno è stato registrato un calo del 12% sul totale, passando da 25.673.000 del primo semestre 2019 a 22.470.000 clienti del primo semestre 2020 (di questi, 12.285.000 sono clienti ricaricabili), quindi oltre 3,2 milioni di clienti persi.

I clienti attivi (sono considerati tali i clienti che hanno generato ricavi nei tre mesi precedenti), scendono a 20.326.000 (10.643.000 ricaricabili e 9.683.000 abbonamenti). Una diminuzione delll’11% sempre su base annua (-17% ricaricabili e -3% abbonamenti), che si riduce a -6% se si prendono in considerazione i dati dell’ultimo semestre (qui sotto la tabella completa).

Per quanto riguarda invece il segmento fisso, a fine giugno 2020 WINDTRE contava 2,8 milioni di clienti, in crescita rispetto allo stesso periodo di un anno fa (2,7 milioni di clienti).

Customer base WINDTRE giugno 2020

Migliora invece l’ARPU (ovvero i ricavi medi per unità), in crescita dell’1% a 11 euro (era 10,86 euro nello stesso periodo di un anno fa), con 10,57 euro per quanto riguarda le ricaricabili (in forte crescita) e 11,53 euro per gli abbonamenti (in questo caso invece in calo).

In crescita anche il margine medio netto per utente attivo (Net AMPU), che sale del 5% a 9,26 euro (8,91 euro per le ricaricabili e 9,69 euro per gli abbonamenti). A differenza dell’ARPU, in questo caso non vengono tenuti in considerazione i ricavi da contributi per smartphone o device abbinati al proprio piano tariffario.

ARPU WINDTRE Giugno 2020

La pandemia di Coronavirus (con la chiusura, tra gli altri, di tutti gli store degli operatori telefonici), come abbiamo visto anche per TIM, ha avuto un effetto positivo sul tasso di abbandono mensile, che nel caso di WINDTRE risulta in calo all’1,3% (era l’1,5% del primo semestre 2019).

A livello di gruppo (3 Group Europe), l’Italia rimane il paese con il maggior numero di clienti, seguita da Regno Unito (13,29 milioni), Austria (3,61 milioni), Svezia (2,13 milioni), Irlanda (2,37 milioni) e Danimarca (1,45 milioni).

Il totale clienti a livello europeo al 30 giugno 2020 era di 45,35 milioni, a cui vanno ad aggiungersi 3,89 milioni di clienti dell’operatore cinese HTHKH (operante ad Hong Kong e Macao).

Effetto iliad?

WINDTRE è stato uno degli operatori che più ha risentito della concorrenza di iliad Italia dal suo lancio – avvenuto a fine maggio 2018 – ad oggi. Confrontando i dati del primo semestre 2018 con quelli attuali, WINDTRE ha perso in due anni oltre 6 milioni di clienti (28.646.000 vs 22.470.000).

Stessa situazione se si prendono i dati dei clienti attivi, passati da 26.226.000 del primo semestre 2018 a 20.326.000 del primo semestre 2020: 5,9 milioni in meno.


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10 Risposte

  1. mario ha detto:

    WINDTRE AUMENTANO TROPI SOLDI UN 1EURO AL GIORNO CHE RITARDI CON LE RICARICHE AUMENTANO TUTTO ILIAD PREZZI ONESTTIIII FANO PROBLEMA CHE WINDTRE NO PRENDE INTERNET IN CASA MIA DEVE SPOSTARMI BALCONE NO E K NO VA BENE COSI 100 GB 20 EURO ILIAD 10 EURO MA QUANTO DIFERENZA CHE FA TRA LORO 2 SPERIAMO CHE VODAFONNE WINDTRE FALISCANO COMUNQE ILIAD A SPACATO TUTTO

  2. marco ha detto:

    Non si tratta di “snobbare” l’on line. E’ che 0n Line non faccio proprio nulla. Preferisco far si che una persona lavori, piuttosto che tagliare personale per il pc. Anche io ho una sim Iliad, e sono stato aiutato per attivarla, e sto attendendo con grande interesse che la rete cresca in tutti i sensi, perchè dove c’è più concorrenza, cresce anche la qualità, compreso il servizio VoLTE per Iliad. Fino ad oggi, li ho avuti tutti, e solo Vodafone mi ha dato quello che cercavo realmente, e vale a dire il “massimo” senza se e senza ma, praticamente ovunque. Auguro ad Iliad di diventare come Vodafone.

    • Alessandro D'Arpini ha detto:

      Attivando una SIM online qualcuno dall’altra parte lavora esattamente come in un negozio. Solo che avere negozi fisici, ha un costo che poi viene spalmato sulla base clienti. VoLTE è una tecnologia molto interessante che spero venga implementata da tutti i Gestori.

  3. Cristian ha detto:

    Ovviamente tutto grazie alle miriade rimodulazioni fatte in questi anni dagli operatori disonesti ! Prima Vodafone ! Sono cliente iliad da maggio 2018,alla data di oggi non ho mai visto un aumento o servizio attivato di nascosto a discapito del cliente ! Grande iliad ! Grazie di esistere !

    • Dario ha detto:

      Idem, da settembre 2018 con Iliad, mai chiamato il call center e mai servizi attivati a tua insaputa o credito mancante.. Con gli altri operatori prima o poi ti fregavano compreso le rimodulazioni..

  4. Remo Carvelli ha detto:

    Windtre paga l’aumento delle tariffe non in linea con quelle di nuovi operatori di telefonia tipo iliad kena e altri che offrono un buon servizio a costi contenuti a differenza di Windtre che ha aumentato le tariffe non potenziando la linea che in alcune zone come dove vivo io,la linea internet e quasi assente ragione percui ho deciso di passare ad operatori più validi ,pensavo che con la fusione wind e tre migliorarassero invece sono peggiorati in modo drastrico.

  5. Mercedes ha detto:

    — a mio modesto parere, il Covid 19, le chiusure, Internet e tutto il resto non centrano niente o quasi. Le Persone, odiano e snobbano i costi nascosti, la mancata o poca trasparenza e i rincari.

  6. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Chiedo scusa alla Redazione ma non riesco a capire come il lockdown abbia prodotto “un effetto positivo sul tasso di abbandono mensile”. Questo certamente si applica agli altri Operatori che basano la portabilità in entrata su negozi fisici, non ad ILIAD che permette la portabilità in ingresso e nuove attivazioni anche da computer.
    Evidentemente, chi usciva si rivolgeva altrove ma non ad ILIAD. A meno che il personale ILIAD addetto alla gestione delle richieste, in quel periodo non ha lavorato neppure da casa.
    Per concludere, la mitigazione delle linee in uscita registrato dai big della telefonia durante il lockdown, non è di per sé una buona notizia perché testimonia movimenti che riguardano persone non interessate a conquistare almeno un po’ di libertà.

    • Redazione ha detto:

      Ciao Alessandro, la diminuzione del tasso di abbandono (di fatto parliamo delle portabilità del numero in uscita) è stata influenzata dalla totale chiusura di negozi e in generale strutture di vendita. Sicuramente iliad, come maggiore operatore beneficiario del “fuggi fuggi generale” dai tre principali operatori di rete mobile ne risulterà il più penalizzato (insieme ai MVNO), con le Simbox quasi inutilizzate (tra store e centri commerciali chiusi). Non c’è purtroppo solo l’online.

      Siamo sicuri comunque che la crescita di iliad non si è arrestata, visto il calo dei clienti che hanno comunicato TIM, Vodafone e ora WINDTRE, ma nei mesi di lockdown è difficile immaginare possa aver fatto gli stessi numeri dei mesi precedenti. In ogni caso questi dati li avremo il prossimo 3 settembre e da lì si potranno fare le dovute considerazioni e potremo commentarli insieme 😉

      • Alessandro D'Arpini ha detto:

        Aspetto sociologico di non secondaria importanza: la stragrande maggioranza delle persone hanno bisogno delle SimBox e/o dell’aiuto fisico di qualcuno e snobbano il computer “fai da te”.
        Agghiacciante!