Consolidamento settore tlc: c’è chi spera ancora in una fusione tra Fastweb e iliad o Fastweb e Vodafone


L’OPA lanciata ieri da Liberty Global (che controlla l’operatore svizzero UPC) nei confronti di Sunrise per 6,8 miliardi di franchi, ha riacceso il tema del consolidamento del settore delle telecomunicazioni non solo in Svizzera, ma anche in diversi paesi europei.

UPC Sunrise

Se su questo fronte la vicepresidente della Commissione Europea nonché commissario europeo per la concorrenza Margrethe Vestager ha sempre avuto le idee chiare, ovvero evitare merger/fusioni che riducano il numero di operatori telefonici in un paese e di conseguenza anche la concorrenza (con ripercussioni sui prezzi applicati ai consumatori), da mesi il mercato è in forte fermento, tra operazioni già andate in porto e altre in “divenire”.

La stessa Liberty Global prima di questa Offerta Pubblica di Acquisto (OPA), lo scorso maggio è stata al centro di una fusione paritaria tra l’operatore mobile britannico O2 (controllato dal gruppo spagnolo delle telecomunicazioni Telefonica) e Virgin Media (di proprietà di Liberty Global), dando vita ad una joint venture in cui ciascuna società parteciperà al 50% (una volta ricevuto il via libera dalla Commissione Europea e dall’autorità di regolamentazione del Regno Unito).

In Svizzera l’acquisizione di UPC da parte di Sunrise/Liberty Global porterà alla riduzione di un operatore nel segmento fisso/broadband, passando da 4 (Swisscom, UPC, Sunrise e Salt) a 3. Ma di fatto si creerà fin da subito un duopolio, perché le quote di mercato più consistenti le detengono Swisscom e UPC/Sunrise, con Salt che è entrato in questo business solo di recente e, nonostante la costante crescita, la quota di mercato è ancora minimale.

Quote di mercato operatori broadband e via cavo Svizzera

Quote di mercato operatori broadband e via cavo Svizzera – Dati ComCom

A fine 2019, considerando anche gli operatori via cavo, Swisscom deteneva il 50,9% di quota di mercato nel segmento broadband, Sunsire e UPC insieme quasi il 30%. Se si considerano solo gli operatori che operano con connessioni xDSL e fibra (FTTx), la quota di Swisscom e UPC/Sunrise è ancora più importante.

Nel segmento mobile la situazione rimarrà invece invariata, con gli attuali tre gestori di rete (Swisscom, Sunrise e Salt, ex Orange, quest’ultimo di proprietà di Xavier Niel) e diversi MVNO.

Nonostante i dati evidenti, c’è chi già, da più fronti, si è apprestato a dire che questa operazione di concentrazione nel mercato tlc svizzero non porterà ad aumenti dei prezzi.

A sostenerlo è anche l’Amministratore Delegato di Swisscom (Urs Schaeppi), che oggi, in occasione della presentazione dei risultati della società che guida, ha dichiarato che “La concorrenza che abbiamo oggi continuerà anche domani e rimarrà agguerrita e guidata dall’innovazione” e che “i prezzi non saliranno di certo”.

Fastweb iliad

Proprio l’acquisizione di Sunrise da parte di UPC ha portato gli analisti di Equita (banca d’investimento indipendente, specializzata in consulenza finanziaria) a sostenere che questa è “un’ulteriore operazione di consolidamento nel mercato delle Tlc europee che mira in questo caso ad accelerare e rafforzare la convergenza fisso/mobile”.

Spostandosi sul mercato italiano, gli analisti della banca d’investimento ritengono che “operazioni simili potrebbero riguardare Fastweb e Vodafone (operazione a lungo rumoreggiata, ma mai realizzata probabilmente per divergenze valutative) oppure Fastweb e Iliad (ipotesi meno discussa ma che avrebbe ugualmente senso industriale a nostro avviso)”.

Per gli analisti, in ogni caso, “un consolidamento tra operatori (anche convergenti, e quindi senza la prospettiva di una riduzione del numero degli operatori mobili infrastrutturati) sarebbe positiva per il settore, in quanto ridurrebbe la pressione competitiva sui prezzi e migliorerebbe il ritorno sul capitale”.

Positiva per il settore, non di certo per i consumatori, visto quanto iliad ha contribuito e sta contribuendo tutt’ora ad un generale abbassamento dei prezzi, che presto ci si aspetta arriverà anche nel fisso.

Nulla comunque di concretamente applicabile, il Gruppo Iliad sta investendo molto nella filiale italiana e ha sempre negato una possibile crescita per acquisizioni o fusioni e ci si aspetta che anche nel fisso, come nel mobile, la società punterà ad una crescita “in solitaria”.

Sicuramente in un futuro non troppo lontano assisteremo a livello europeo a diverse novità: sono molti i paesi dove ad oggi si contano più di 3 operatori telefonici con una propria rete mobile e proprio in questi paesi non mancano indiscrezioni su possibili merger.

Un esempio è sicuramente la Spagna, dove gli analisti ipotizzano una riduzione del numero di operatori con una possibile fusione tra MasMovil (l’operatore emergente che più sta crescendo negli ultimi anni) e Orange o Vodafone.

Ma non è l’unico paese dove potrebbe andare a ridursi il numero degli operatori di rete mobile e bisognerà poi vedere se la Commissione Europea continuerà ad essere intransigente su questo punto, come ha fatto in passato, bloccando ad esempio fusioni come quella tra O2 e Three nel Regno Unito o precedentemente tra TeliaSonera e Telenor in Danimarca.


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