Thomas Reynaud (CEO Gruppo Iliad): nell’asta 5G in Francia saremo combattivi. Gli abbonati Free Mobile vedranno la differenza



E’ tempo di asta 5G anche per i nostri vicini francesi, con Free Mobile (Gruppo Iliad), Orange, Bouygues Telecom e SFR pronti sfidarsi a suon di rilanci milionari a partire da martedi prossimo (29 settembre), come da indiscrezioni segnalate ad inizio mese.

Per tutti gli operatori sarà un investimento davvero importante e il gruppo fondato da Xavier Niel metterà in campo tutte le risorse finanziarie di cui dispone per fare bene. Dalle parole del CEO Thomas Reynaud, sicuramente i concorrenti non avranno vita facile.

In una intervista rilasciata ieri sera al canale all news France Info, Reynaud non ha voluto rivelare l’investimento pianificato dal gruppo, ma ha comunque dichiarato che nell’asta 5G “saremo combattivi e andremo a prendere tutte le frequenze di cui abbiamo bisogno”.

Thomas Reynaud Iliad

Negli ultimi 18 mesi, Free Mobile ha modernizzare la sua rete e installato nuove antenne per poter accelerare sulla copertura 5G, con il lancio delle offerte commerciali previste per il mese di dicembre.

Secondo il CEO del Gruppo Iliad, tutto dipenderà dalla durata dell’asta, quindi si partirà o “poco prima o poco dopo le vacanze” (natalizie). Di una cosa però è certo: gli abbonati Free Mobile “vedranno la differenza” con la quinta generazione di telefonia.

Ogni anno, il volume dei dati aumenta del 50% (…) La nostra principale sfida industriale è affrontare questa esplosione di dati.

E sul tema del 5G e le proteste degli ambientalisti in Francia, Reynaud è convinto che “il 5G è una tecnologia eco-friendly .. L’aumento dei dati ci sarà con o senza 5G, ma con il 5G sarà molto più efficiente (rispetto al 4G) da un punto di vista ambientale. Il 5G è anche una questione di competitività della nostra economia, della sovranità”.

Nell’intervista a France Info è stato inoltre toccato il tema dell’acquisizione del principale operatore di rete mobile della Polonia, Play. Per Reynaud si tratta di “una evoluzione importante. Le telecomunicazioni sono un settore con costi fissi. Le dimensioni sono importanti”.

Per quanto riguarda l’asta 5G in Francia, come abbiamo già avuto modo di spiegare, ad ognuno dei 4 operatori è stato già assegnato un blocco da 50 MHz per le frequenze in banda 3.4-3.8 GHz, per un valore di 350 milioni di euro l’uno.

Da martedi si partirà con le offerte per accaparrarsi parte dei 110 MHz restanti, divisi in 11 blocchi da 10 MHz l’uno. I quattro operatori faranno quindi la loro offerta per ognuno di questi blocchi, la cui base d’asta partirà da 70 milioni di euro. L’operazione dovrebbe portare almeno 2,17 miliardi di euro alle casse dello Stato francese.

Visto il ritardo di oltre 5 mesi rispetto al piano originario, l’ARCEP (Autorité de Régulation des Communications Electroniques et des Postes) ha revocato uno degli obblighi previsti per gli operatori telefonici, quello di coprire almeno due città prima della fine del 2020 (anche perché sarebbe stato un obiettivo quasi impossibile da raggiungere in così poco tempo).

Non mancheremo di seguire per tutti i nostri lettori l’evoluzione dell’asta 5G in Francia e scoprire insieme come se la caverà il Gruppo Iliad in questa nuova sfida (milionaria).


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