Asta 5G in Francia: ecco come è andata la prima giornata di rilanci a Free Mobile (Gruppo Iliad)
Questa mattina è partita l’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G in Francia che vede contrapporsi i quattro gestori di rete mobile: Free Mobile (Gruppo Iliad), Orange, Bouygues Telecom e SFR.
Ricordiamo che sono in ballo 110 MHz divisi in 11 blocchi da 10 MHz l’uno per le frequenze su banda 3.4-3.8 GHz.
In serata l’ARCEP (Autorité de Régulation des Communications Electroniques et des Postes) ha comunicato i dati di questa prima giornata con i gestori che per il momento sono andati molto cauti.
Ci sono state infatti solo 4 tornate di rilanci (su un massimo di 8 previste dall’Authority) e sono stati richiesti in totale 13 blocchi di frequenze sugli 11 messi all’asta (meno delle aspettative).
Il principale operatore di rete mobile del paese – Orange – è anche quello che ha chiesto più blocchi per sé (ben 5), seguito da Bouygues Telecom e SFR con 3 blocchi e Free Mobile con 2.
Alla fine del primo giorno di rilanci, il prezzo per ogni blocco di frequenze da 10 MHz ha raggiunto in questo modo “soli” 85 milioni di euro (era stato fissato con una base di partenza di 70 milioni di euro dall’ARCEP).
Ad ogni nuova tornata il prezzo viene aumentato di 5 milioni di euro, mentre dalla sesta in poi di 3 milioni di euro. L’asta riprenderà domani mattina (mercoledi 30 settembre) con una quinta tornata di rilanci che partirà da una base di 90 milioni di euro.
Secondo le stime dell’ARCEP, la gara per l’assegnazione delle frequenze dovrebbe durare una decina di giorni al massimo e dovrebbe chiudersi con costi decisamente più bassi per gli operatori rispetto alle cifre record registrate in Italia e in Germania.
Cosa succede ora?
L’asta proseguirà finché a suon di rilanci, gli operatori non ridurranno il quantitativo di blocchi richiesti per sé e non supereranno più la soglia massima di 11 (ovvero il totale di blocchi da 10 MHz messi a disposizione).
Come spiegato in passato, ad ognuno dei 4 operatori di rete mobile è stato già assegnato un blocco da 50 MHz per le frequenze in banda 3.4-3.8 GHz, per un valore di 350 milioni di euro l’uno.
Tutto quello che riusciranno ad ottenere in più da oggi e fino alla fine dell’asta, andrà quindi a sommarsi a questi 50 MHz.
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