iliad e le antenne della discordia, da Udine a Cesena, fino alla provincia di Mantova


Nuove antenne della discordia. Partiamo da Udine, dove la settimana scorsa il Comune ha approvato una delibera in cui d’ora in poi potranno essere autorizzati solamente nuovi impianti di telefonia mobile in cositing con altri operatori o su tralicci già esistenti e con assoluta esclusione della tecnologia 5G.

Ad iliad sono stati in compenso approvati 20 dei 21 impianti richiesti nel mese di ottobre, ma saranno tutti in tecnologia 4G e tutti in cositing. Questi vincoli saranno applicati ora ad iliad Italia, ma varranno anche per tutte le richieste future che arriveranno da qualsiasi gestore.

Spostandoci a Cesena, qui ha fatto discutere un pilone di circa 30 metri installato una decina di giorni fa da iliad in via Matalardo (non lontano da un altro impianto, ma di TIM), in zona a tutela fluviale con vincolo della Soprintendenza.

Secondo quanto riportato oggi da Il Resto del Carlino, i problemi potrebbero arrivare però per un nuovo traliccio che WINDTRE sta installando nella stessa zona: qui con una lettera indirizzata al sindaco da parte di 59 residenti, viene chiesto che non ne venga autorizzata la costruzione.

Impianto iliad Cesena

Nuovo impianto in costruzione. Immagine: Il Resto del Carlino

Per i residenti “Le antenne di telefonia mobile ad oggi sono paragonate a lavori pubblici di primaria urbanizzazione (ossia necessarie alla collettività) e come tali abbiamo capito che seguono iter pressoché automatici, ma quello che si sta verificando nella nostra area appare eccessivo. Nulla da eccepire sulla necessità di favorire l’uso delle nuove tecnologie ma tre piloni/antenne nell’intorno di 300 metri ci sembrano frutto di un non controllo”.

Domani in consiglio comunale, a causa di queste e altre proteste di cittadini del luogo, verrà trattato l’argomento.

Situazione simile nel Comune di Suzzara (in provincia di Mantova), dove a creare malumori è la richiesta di autorizzazione di un nuovo impianto iliad che dovrebbe sorgere nei pressi dell’ospedale, ma su cui per il momento non c’è nessuna certezza si tratti di 5G.

Stando a quanto riportato dalla Gazzetta di Mantova, nell’edizione di oggi, una consigliera comunale del gruppo misto avrebbe chiesto chiarimenti sull’impianto e sull’area dove sorgerà (se è privata o comunale), se c’è già stato il parere dell’ARPA e se è previsto per il Comune un eventuale interesse di natura economica, ricordando come per situazioni simili sono nate proteste in diverse zone d’Italia.

Insomma, niente di nuovo.


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Una risposta

  1. Roger ha detto:

    Non c’è alcuna prova che le antenne del 4G e 5G provochino danni alla salute delle persone, quindi smettiamola di essere creduloni