Rete iliad: nuove antenne e nuove proteste da Rimini fino ad Ancona


Mentre continua a crescere la rete di iliad Italia, con centinaia di nuovi impianti che vengono attivati ogni mese, non mancano ancora oggi ostacoli o impedimenti vari, che portano a volte a lunghissimi ritardi nell’installare una o più antenne dell’operatore.

Negli ultimi giorni i casi più significativi si sono registrati ancora una volta a Rimini e, scendendo un po’ lungo la costa adriatica, anche ad Ancona.

iliad Rimini

Abbiamo citato molte volte Rimini, principalmente per proteste di residenti contro una nuova installazione di iliad e, anche questa volta, la situazione è praticamente identica.

Se poche settimane fa c’era chi ha anche scritto a Benedetto Levi (qui l’articolo con tutti i dettagli), questa volta la protesta è per un nuovo impianto iliad installato nei pressi del Palacongressi di Rimini (in Via della Fiera) con tanto di due petizioni dei residenti di un intero quartiere per richiederne la rimozione o lo spostamento.

Antenna iliad che si è andata ad aggiungere a quelle già esistenti di altri operatori, tutte posizionate sul Palacongressi. Ai residenti però non va bene e hanno scritto anche al Sindaco della città perché troppo vicina ad abitazioni e alcuni asili nido presenti a diverse centinaia di metri, con la solita preoccupazione legata ai campi elettromagnetici (che però nella zona non superano i limiti di legge).

iliad Ancona

Scendiamo verso Ancona per trovare anche qui dei residenti in protesta per una antenna iliad. Si tratta di una nuova installazione (un pilone di alcune decine di metri, di cui al momento non c’è ancora traccia di inizio lavori) presso la frazione di Varano, su un terreno di un privato.

Dopo un primo rifiuto del giugno 2020 da parte del Comune, iliad ha poi avuto la meglio al TAR, che si è espresso a favore dell’operatore (perché come noto, il decreto semplificazioni ha tolto ai sindaci la facoltà di bloccare questo tipo di installazioni – salvo casi eccezionali – considerate opere di interesse nazionale ed equiparabili alle opere di urbanizzazione primaria, come lo sono la pubblica illuminazione, la rete elettrica e del gas, la rete idrica etc).

I residenti contrari a questa installazione hanno fatto partire una raccolta firme e promesso di non arrendersi. L’11 marzo ci sarà l’udienza davanti al TAR per il Comune di Ancona.

Rimaniamo sempre in provincia di Ancona, per spostarci nei pressi del Comune di Loreto, frazione Montorso (non distante da Porto Recanati).

Qui a far discutere è un pilone di circa 40 metri di altezza installato in un terreno di proprietà della Delegazione Pontificia per il Santuario della Santa Casa (Ufficio che esercita a nome e per mandato del Sommo Pontefice, la giurisdizione “in spiritualibus et temporalibus” sul Santuario della Santa Casa di Loreto, nonché sulle opere e sugli edifici annessi e sulle pertinenze).

Antenna iliad Porto Recanati

Impianto iliad (immagine de il Cittadino di Recanati)

Secondo quanto riportato oggi da Il Resto del Carlino, l’autorizzazione per questo impianto era stata rilasciata dal Comune di Loreto nell’ottobre del 2020, a cui sono seguiti tutti gli ulteriori permessi favorevoli, arrivati in questo mese di febbraio.

A spiegare come sono andate le cose, con una apposita nota, è stata la stessa Delegazione Pontificia:

Lo scorso anno in pieno tempo di pandemia, Iliad Italia spa ha chiesto alla Delegazione Pontificia di poter installare un’antenna per la trasmissione del traffico telefonico a servizio della cittadinanza. Tale richiesta, motivata dalla insufficiente copertura, rientra anche nel piano strategico nazionale.

In quel particolare contesto emergenziale, la Delegazione ha dato la disponibilità di individuare su più terreni una piccola area, condizionandone l’uso al rilascio di tutte le necessarie autorizzazioni, compresa quella di localizzazione, da parte dei vari enti preposti.

Lunedì 15 febbraio corrente, la Delegazione ha ricevuto da Iliad Italia S.p.A. la comunicazione che gli enti preposti avevano rilasciato i necessari permessi favorevoli. Pertanto, la procedura poteva dirsi conclusa stante il silenzio assenso del Comune di Loreto.

Di fatto, il Comune di Loreto non si è dotato del piano di antenne aggiornato ai sensi della Legge Regionale n.12 del 30 marzo 2017, che disciplina la materia in questione anche per altre situazioni analoghe. Spetta infatti ai Comuni (cf. art. 6 L.R. 12/17) individuare nel territorio i siti più idonei per la localizzazione delle antenne, potendo anche beneficiare di un contributo regionale (cf. art. 7 L.R. 12/17).

L’Amministrazione comunale era a conoscenza del contratto tra Iliad Italia S.p.A. e la Delegazione Pontificia, la cui efficacia contrattuale però era sospesa in attesa del rilascio di tutte le autorizzazioni amministrative. Si presume che da ottobre 2020 ad oggi vi era il tempo per aggiornare il piano antenne comunale, risalente ormai a 20 anni fa e, nel caso, bloccare l’iter autorizzativo per l’installazione e/o il posizionamento dell’antenna in questione.

5G iliad

Chiudiamo questa serie di aggiornamenti tornando in provincia di Rimini, nel Comune di Verucchio (circa 10.000 abitanti), dove a preoccupare diversi residenti (che si stanno organizzando in un Comitato) è l’autorizzazione concessa ad iliad per un impianto 5G.

Lo scorso sabato una rappresentanza dei residenti preoccupati per questa futura installazione è stata ricevuta dall’amministrazione comunale che ha promesso verifiche approfondite sul materiale ricevuto dall’operatore, “pur nella consapevolezza di come la funzione di pubblica utilità assegnata dalla legge alle antenne riduca praticamente del tutto gli strumenti di contestazione a disposizione delle pubbliche amministrazioni”, spiega il Comune in una nota.

E tra proteste e ricorsi al TAR, passano mesi e mesi prima di poter vedere un nuovo impianto iliad attivo e un miglioramento della copertura di rete in diverse zone d’Italia.


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5 Risposte

  1. Michele ha detto:

    Si divertano pure finchè possono perchè con l’avvicinarsi della fase avanzata del recovery fund tutti i vari comitati e sottocomitati saranno messi a tacere per legge.Si parla con una certa insistenza anche di aumento del limite delle emissioni e di rimozione drastica del “potere di veto” da parte degli enti locali.Come sempre,il futuro in Italia altro non è che un ritorno al passato,quando per un esproprio per pubblica utilità non si perdevano mesi ed anni e non si fermava tutta l’opera per sentire il parere dell’umarell di turno.

  2. Salvatore ha detto:

    Ma le proteste sono solo per le antenne di Iliad?

  3. pino ha detto:

    beata ignoranza!!!!!!! noi abbiamo i limiti piu’ bassi in assoluto 6 volt/metro!!!! chiaro che le aziende installano piu’ antenne , se si alzerebbero i limiti ci sarebbero meno antenne in giro. E meno gente che legge internet che cavolate uccelli , e varie.

  4. dr. Feliciano de Cenzo ha detto:

    Ora mi chiedo…. Quello che ha scritto il messaggio… Ha un telefono fisso? e con quale cellulare chiama? a casa ha l’energia elettrica?… ora per non polemizzare, tutto ciò che ci circonda, probabilmente fa male anche le onde della vecchia radio… Invito ad andarsi a guardare alcune foto o notizie ? di repertorio dove si diceva che la radio faceva male…. Quindi… Che si fa???? andiamo tutti a piedi perché la macchina inquina??? oppure facciamo lavare gli indumenti al fiume perché la lavatrice usa il detersivo… il frigo noooo, c’è il gas all’interno… riflettere prime di scrivere o parlare…

  5. marco ha detto:

    I migliori “in bocca al lupo” ad Iliad, al cospetto del giusto pluralismo e scelta di comunicazione, quando questo rispetta la legge. Più comunicazione, infatti, vuol dire soprattutto maggiore sicurezza per tutti.