Rimodulazioni: AGCOM sanziona Vodafone (522.000 euro) e WINDTRE (696.000 euro)



L’AGCOM ha comminato una sanzione da 696.000 euro a WINDTRE e una da 522.000 euro a Vodafone, in entrambe i casi per delle modifiche alle condizioni di contratto, dopo diverse segnalazioni pervenute all’Autorità.

Sanzione WINDTRE

Partiamo dalla sanzione più importante, da 696.000 euro, che WINDTRE dovrà pagare per delle modifiche di contratto che hanno coinvolto utenti con tariffa a consumo.

Di fatto una rimodulazione (di cui abbiamo già scritto lo scorso settembre) che li ha portati ad un passaggio obbligato da tariffa a consumo ad una nuova offerta con costo fisso mensile di 4 euro. Questo uno degli SMS inviato da Wind ai clienti coinvolti:

Modifiche contratto: dal 23/9 (ndr o data successiva) la tua offerta cambia. Costo 4 E/mese con traffico incluso di pari importo, chiamate Naz a 29c/minuto no scatto/risp e tariff a sec, sms 29Ec, 1 GB a 99Ec/giorno. Recesso senza costi da web. Racc. A/R, PEC, 159, negozi o cambio operatore fino al giorno prima della variazione. Maggiori info su sito Wind Tre menu Wind Tre informa.

Dal 23 settembre 2020 (e dal 5 ottobre 2020 per il brand 3 Italia) ai clienti rimodulati è stato applicato un nuovo piano base che prevede un costo fisso di 4 euro al mese e un bonus di pari valore da poter utilizzare esclusivamente per chiamate, SMS e traffico dati a consumo (no per SMS solidali e numerazioni voce in sovrapprezzo, roaming extra UE, servizi VAS, canoni e costi di attivazione delle offerte).

La tariffa applicata ha un costo di 29 centesimi al minuto per le chiamate (senza scatto alla risposta), 29 centesimi per ogni singolo SMS inviato e 0,99 euro al giorno per 1 GB di traffico dati (che viene addebitato alla prima connessione effettuata nella giornata).

La motivazione fornita dall’operatore per giustificare questa rimodulazione, come altre in passato, è più o meno sempre la stessa: “con l’obiettivo di garantire gli investimenti e continuare ad assicurare un servizio di qualità”.

Stando a quanto riportato da AGCOM (qui il documento integrale), WINDTRE ha sostenuto che:

la manovra oggetto di contestazione è consistita in un adeguamento inevitabile al cambio epocale che sta attraversando il settore delle telecomunicazioni e l’intera società, rappresentando l’unico modo possibile per fronteggiare i nuovi utilizzi delle SIM da parte degli utenti che determinano totale mancanza di remunerazione per gli operatori, i quali sono chiamati a compiere enormi investimenti.

L’Autorità fa anche presente che per una non trascurabile percentuale di clienti WINDTRE “l’SMS non è risultato correttamente consegnato e, pertanto, i clienti medesimi sono stati esposti a illegittimi addebiti e privati della garanzia di poter tempestivamente esercitare il previsto diritto di recesso senza penali né costi di disattivazione”.

Sul fronte della gravità della violazione, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni afferma:

L’introduzione di un costo fisso mensile per diverse offerte di rete mobile a consumo ha leso il diritto degli utenti di poter fruire dei servizi secondo la tariffazione prescelta al momento dell’adesione ai diversi piani di base impattati dalla condotta censurata.

Va considerato, inoltre, il considerevole vantaggio economico conseguito dalla Società, atteso che la condotta, attuata a partire dal 20 settembre e 5 ottobre 2020, ha interessato numerosi clienti ed è tuttora in atto. Pertanto, la violazione può ritenersi di durata breve ed entità consistente.

Sanzione Vodafone

Per Vodafone la sanzione è di 522.000 euro e riguarda la rimodulazione del piano “Internet Abbonamento”, che dal 14 luglio 2019 introduceva un costo fisso di 5 euro al mese, non presente in fase di sottoscrizione del contratto.

Secondo AGCOM “l’introduzione di un costo fisso mensile per il piano a consumo “Internet abbonamento” ha leso il diritto degli utenti di poter fruire del servizio dati secondo la tariffazione prescelta al momento dell’adesione. Va considerato, inoltre, il rilevante vantaggio economico conseguito dalla Società, atteso che la condotta, attuata a partire dal 14 luglio 2019, ha interessato numerosi clienti. Pertanto, la violazione può ritenersi di durata media ed entità consistente”.

Da parte sua, Vodafone una volta venuta a conoscenza dell’avvio del procedimento sanzionatorio, ha deciso di cessare la condotta contestata, fattore di cui ha tenuto conto l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, nel decidere l’importo della sanzione, insieme al fatto che la società è stata già sanzionata nel biennio precedente.

Il documento integrale è consultabile a questo link. Entrambe le delibere possono comunque essere impugnate da WINDTRE e Vodafone davanti al TAR del Lazio entro 60 giorni dalla loro notifica.


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