iliad: l’ingresso in Unieuro preoccupa i competitor


I rapporti tra iliad Italia e Unieuro sono stati da sempre ottimi tanto che la principale catena di elettronica in Italia * negli ultimi due anni ha dato un contributo non indifferente alla distribuzione e vendita delle SIM dell’operatore, con Simbox installate nella maggior parte dei punti vendita a gestione diretta.

Simbox Unieuro La Spezia

Simbox iliad presso Unieuro La Spezia

L’ingresso come principale azionista in Unieuro (con una quota del 12%) ha portato gli analisti di settore a farsi molte domande sul perché di questa scelta, che appare più che ovvia sul fronte della rete distributiva, cioè sulla capillarità dei punti vendita (512 tra diretti e indiretti), presenti in tutta Italia e tassello importante che ha permesso ad iliad di raggiungere una platea sempre maggiore di potenziali clienti.

C’è poi il discorso della rete fissa. Con un numero elevato di punti vendita a disposizione, iliad potrà gestire al meglio anche il prossimo ingresso nel fisso con una offerta su rete in fibra ottica (tramite l’infrastruttura Open Fiber), soprattutto sul fronte della vendita e dell’assistenza al cliente.

Dunque 50 milioni di investimento che portano a delle sinergie importanti per un operatore di telefonia che conta 19 punti vendita a gestione diretta (presenti nelle principali città italiane) contro un numero decisamente elevato di quelli della concorrenza.

Ovviamente c’è anche chi non ha visto di buon occhio questo ingresso di iliad in Unieuro.

A detta di alcuni analisti, il timore degli operatori concorrenti è che ora la società guidata da Benedetto Levi possa influire in modo importante sulle politiche commerciali di Unieuro a sfavore di altri gestori.

Se questi timori saranno più o meno fondati, lo si vedrà solo nei prossimi mesi. È invece molto più probabile che vedremo un aumento delle sinergie e delle collaborazioni tra le due società.

* Unieuro dal 2019 è la catena di elettronica leader in Italia, superando il concorrente Mediaworld. Leader di settore anche per numero di punti vendita. La società ha chiuso l’esercizio 2020/2021 con un nuovo record di ricavi, attestati a 2,7 miliardi di euro.


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3 Risposte

  1. marco dell'orso ha detto:

    La qualità non può temere la concorrenza. Anzi… in tutti i casi, ho avuto Tim, wind e wind3, e ne sono scappato via per infiniti motivi. Vodafone, è Vodafone in tutto e per tutto. A me, nel contesto del prodotto, interessa solo che si efficiente e valido. Sempre. Per Iliad attenderemo. E’ in crescita di rete, ma il fatto di limitare i cellulari nelle marche, e di escludere gli hi phones, questo non mi piace. Se continuerà così, personalmente, la escluderò a priori.

  2. Alessandro D'Arpini ha detto:

    Quindi, seguendo la logica dei concorrenti di ILIAD, poiché non trovo da Unieuro le stampanti Brother, significa che HP, Canon ed Epson, condizionano Unieuro? C’è molto di illogico nei timori della concorrenza che oltretutto dispongono di moltissimi negozi fisici in tutta Italia.

    • Redazione ha detto:

      Probabilmente temono che da un giorno all’altro faranno sparire tutte le SIM e gli smartphone brandizzati TIM, Vodafone, WINDTRE o la vendita di servizi di rete fissa etc… Ci sembra una mossa molto improbabile, mentre è decisamente più realistico che possano semplicemente aumentare gli accordi e le partnership tra le due società (iliad-Unieuro). Ma il tempo come sempre ci darà una risposta… 🙂