AGCOM: quota di mercato iliad sale al 7,2% (9,7% SIM Human). MVNO e iliad al top nelle portabilità



Nuovo Osservatorio sulle comunicazioni pubblicato oggi dall’AGCOM, con tutti i dati dei principali operatori di telefonia mobile aggiornati al 31 marzo 2021 (a fondo articolo il comunicato stampa dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni).

Le SIM complessive attive in Italia salgono a 104,4 milioni, di cui 77,6 milioni sono SIM “Human” * e 26,3 milioni M2M (Machine to Machine). I quattro gestori di rete mobile al 31 marzo 2021 detenevano le seguenti quote di mercato (SIM totali): TIM prima con il 29% (stabile rispetto al dato del trimestre precedente), Vodafone in calo al 28,7% (perde lo 0,2%), così come anche WINDTRE in calo dal 25,7% al 25,3%.

Linee mobili marzo 2021

Sul fronte iliad, la quota di mercato raggiunta a marzo 2021 è del 7,2% (era del 7% a fine 2020). In crescita gli operatori mobili virtuali (MVNO), che passano dal 9,3% al 9,7%.

Se si prendono in considerazione solo le SIM “Human” *, WINDTRE è ancora il primo operatore mobile con una quota di mercato del 27,3% (in calo rispetto al 27,7% di fine dicembre 2020), segue TIM con il 26,3% (in calo rispetto al 26,6% della precedente rilevazione).

SIM human marzo 2021

Vodafone scende al 23,6% (era al 23,9% a fine dicembre 2020), mentre iliad continua la sua crescita e segna il 9,7% (+0,4% in tre mesi), così come crescono anche gli operatori mobili virtuali (MVNO) che raggiungono una quota del 13,1% (era del 12,5% nel precedente report).

iliad continua a mantenere una crescita sicuramente importante se si pensa che subisce il continuo “attacco” dei tre principali operatori concorrenti e dei loro “second brand” (ovvero Kenaho. e Very Mobile), con offerte aggressive riservate solo alle portabilità da iliad MVNO.

Stesso discorso vale per i tanti operatori mobili virtuali che fanno fatica a stare dietro alle offerte dei “second brand”, ma resistono e continuano a far crescere questo segmento di mercato.

Va ricordato che il numero di SIM di Kena Mobile, ho. e Very Mobile non viene inserito da AGCOM nel segmento MVNO, ma conteggiato insieme a quello delle società controllanti, ovvero rispettivamente TIMVodafone (tramite VEI Srl) e WINDTRE.

Nessun dato riguardante Very Mobile è stato comunicato anche in questo Osservatorio trimestrale sulle comunicazioni.

Sul fronte delle SIM residenziali, WINDTRE detiene la quota di mercato maggiore (28,1%), seguita da TIM (24,6%), Vodafone (22%), iliad (11,1%) e MVNO (14,2%).

Chi sale e chi scende

Ecco chi sale e chi scende a livello di quota di mercato rispetto a dicembre 2020:

SIM complessive

  • TIM ⇔
  • Vodafone ⇓
  • WINDTRE ⇓
  • iliad ⇑
  • MVNO ⇑

SIM Human *

  • WINDTRE ⇓
  • TIM ⇓
  • Vodafone ⇓
  • iliad ⇑
  • MVNO ⇑

Portabilità del numero

Negli ultimi 12 mesi sono state totalizzate 11 milioni di operazioni di portabilità del numero. Gli operatori mobili virtuali (MVNO) hanno visto la percentuale più alta di portabilità in uscita, con il 24,7%. Linee in ingresso e in uscita Marzo 2021

Segue WINDTRE con il 24,2% di linee in uscita, Vodafone con il 20,4% (in crescita rispetto al trimestre precedente, probabilmente legato alla perdita di clienti ho. per il data breach) e TIM con il 19,7%. iliad continua a registrare il numero più basso di linee in uscita rispetto ai competitor: solo l’11%.

A guadagnare più clienti nelle portabilità del numero sono stati i MVNO (29,9% linee in entrata) seguiti da iliad (19,8%).

Banda larga mobile

A marzo 2021, le SIM che hanno effettuato traffico dati erano 56 milioni (dato stabile rispetto allo stesso mese di un anno fa). Aumenta ancora il volume del traffico dati, con un +39,5%  su base annua (1.912.000 petabyte a marzo 2021).

Sempre a marzo 2021 il traffico dati unitario mensile si è attestato a 11,62 GB, contro 8,29 GB dello stesso periodo del 2020.

* Per SIM Human si intendono tutte le SIM, comprese quelle “solo dati” ma con interazione umana (es: internet key, SIM in tablet…) con esclusione delle M2M (Machine to Machine).

Comunicato stampa AGCOM

I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusi oggi dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano come a fine marzo 2021, nella rete fissa, gli accessi complessivi siano
cresciuti per poco meno di 140 mila unità rispetto al trimestre precedente, e di 450 mila su base annua.

Analogamente a quanto emerso nei precedenti aggiornamenti dell’Osservatorio, vengono rilevati significativi cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: infatti, se nel marzo 2017 oltre l’80% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 33% (con una flessione di 9,93 milioni di linee).

Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie che consentono prestazioni qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+7,11 milioni di unità), FTTH (+1,65 milioni) e FWA (+0,70 milioni).

Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s nel periodo osservato (marzo 2017 – marzo 2021) sono passate dal 5,6 al 55,1% del totale. Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,4%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 13,9%.

Nel segmento della rete mobile, a fine marzo 2021 le sim complessive superano i 104 milioni con una crescita di 1,2 milioni di unità su base annua: nello specifico, le sim M2M sono cresciute di oltre 2 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono corrispondentemente ridotte di 800mila unità.

Tim risulta market leader (29,0%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,3%), mentre Iliad si attesta al 7,2%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, ovvero escludendo le
M2M, Iliad raggiunge il 9,7% con una crescita di 2,3 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di due punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,3% seguito da Tim con il 26,3% e Vodafone con il 23,6%.

Prosegue a ritmi sostenuti la crescita dell’utilizzo della banda larga mobile da parte degli utenti: il consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,6 GB/mese, in crescita di oltre il 40% su base annua, mentre nel primo trimestre del 2021 oltre il 72% delle linee human ha effettuato traffico dati.

Nel settore televisivo, con un incremento della propria quota rispetto a marzo 2020 (+1,4 punti percentuali), la Rai conferma la propria leadership in termini di ascolti (4,3 milioni di telespettatori nel giorno medio) e raggiunge uno share del 37,5%. Al secondo posto Mediaset, con 3,7 milioni di telespettatori nel giorno medio registra una diminuzione della propria quota (-0,3 punti percentuali) che si attesta al 31,8%.

Nello stesso periodo, si osservano performance negative per Comcast/Sky (- 0,6 punti percentuali) e La7 del Gruppo Cairo Communication (-0,6 punti percentuali), mentre stabile risulta quella di Discovery. In controtendenza con +2 punti percentuali gli ascolti ottenuti dagli altri operatori che complessivamente raggiungono il 14,2 punti percentuali. L’analisi dell’evoluzione degli ascolti delle edizioni serali dei principali programmi di informazione (i telegiornali) nel giorno medio, evidenzia il Tg1 e il Tg5 fra i più seguiti (complessivamente con circa 11,3 milioni di ascoltatori).  Al terzo posto si colloca l’edizione serale della testata a carattere locale di Rai 3 (TgR) con uno share, pari al 15,3%.

Nel settore dell’editoria, si conferma l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori: nel mese di marzo 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è pari a circa 50 milioni di copie, in flessione del 9% su base annua. Con riferimento all’intero periodo considerato (marzo 2017 – marzo 2021), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 50 a 29 milioni di unità con una contrazione del 42%.

Contestualmente, le copie digitali risultano in netta diminuzione se consideriamo l’intero periodo (-8 punti percentuali) ma in aumento se si considerano i valori di marzo 2020 (+7 punti percentuali). Analizzando i dati di utilizzo di internet, nel mese di marzo 2021, 44 milioni di utenti medi giornalieri hanno navigato in rete per un totale di 66 ore di navigazione mensile a persona.

Passando all’esame dell’audience dei principali social network, Facebook con 35,9 milioni di utenti unici e una dinamica in contrazione su base annuale (-2,5 milioni di navigatori), si conferma la principale piattaforma utilizzata dagli utenti. Performance in controtendenza si riscontrano esclusivamente per Pinterest (+3,1 milioni di utenti) e Tik Tok (+3,4 milioni di utenti).

Nel primo trimestre dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 25,5%. Tale risultato deriva da due tendenze di segno opposto ormai in atto da tempo: la flessione dei servizi di corrispondenza (-7,9% su base annua) e la crescita di quelli relativi alla consegna dei pacchi (+41,9% su base annua, con quelli nazionali che evidenziano una crescita non lontana dal 50%).

Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una flessione del 6% per i servizi di corrispondenza ed una crescita di oltre il 60% nel numero di pacchi movimentati, dato che sale al +62,9% con riferimento alle sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online stia progressivamente caratterizzando in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani.

Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con il 36,1% (ma in flessione di 5,7 punti percentuali su base annua), seguito da BRT (13,6%), e da Amazon che, con una crescita di 4,3 punti percentuali rispetto a marzo 2020, sale al 12,4%. Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 7,7% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 6,2% e del 12,1%.


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