iliad chiude il 2021 con oltre 8.700 impianti attivi in tutta Italia

Impianti iliad 2021

Risultato degno di nota quello raggiunto da iliad a fine 2021 sul fronte della copertura della rete mobile proprietaria. Al 31 dicembre infatti l’operatore guidato da Benedetto Levi aveva superato quota 8.700 impianti attivi in tutta Italia (qui la mappa sempre aggiornata).

Il Gruppo iliad, nei suoi obiettivi per l’anno che ci siamo lasciati alle spalle, aveva previsto di rendere operativi 8.500 impianti, dunque si è andati ben oltre questi numeri (+200 nel solo mese di dicembre, dati su cui bisogna tenere anche conto delle difficoltà del periodo, legate al Covid, e le festività).

Grazie ai continui investimenti sulla rete mobile, iliad può contare su più di un terzo degli impianti dei suoi competitor (8.700 VS circa 20.000), ovvero tutte realtà attive nel nostro paese da oltre un ventennio (ricordiamo che iliad ha iniziato ad “accendere” la sua rete proprietaria a fine marzo 2019).

Impianti iliad 31 dicembre 2021

Numero impianti iliad al 31 dicembre 2021

Si procede quindi a passi da gigante, con il 2019 (marzo-dicembre) che aveva visto la messa in funzione di oltre 2.000 impianti, diventati più di 4.000 nel 2020 e +2.724 in questo 2021.

Su base annua, iliad ha quindi registrato un +2.724 impianti attivi, passando dai 6.000 di dicembre 2020 agli 8.724 di fine dicembre 2021.

Copertura 5G iliad

Per quanto riguarda la copertura 5G *iliad per ora ha annunciato la disponibilità in alcune aree delle seguenti città: Alessandria, Bari, Bologna, Brescia, Cagliari, Como, Ferrara, Firenze, Genova, La Spezia, Latina, Messina, Milano, Modena, Padova, Perugia, Pesaro, Pescara, Piacenza, Prato, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Torino, Verona e Vicenza.

In realtà la rete 5G continua a crescere, anche perché quasi tutti i nuovi impianti sono già predisposti per questa nuova tecnologia e ci sono tante altre città coperte (seppur parzialmente). Tra queste, segnaliamo: Trento, Treviso, Venezia, Ferrara, Parma, Forlì, Ascoli Piceno, Frosinone, Latina, Palermo e Catania.

* L’elenco con i modelli di smartphone compatibili con il 5G di iliad è disponibile qui.


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5 Risposte

  1. Thomas ha detto:

    Sono ad un terzo della rete

  2. Nicola ha detto:

    vorrei segnalare un antenna di Iliad piazzata in luglio a Rosolina Ro ad oggi non ancora attiva e ferma non e presente in nessuna mappa , vorrei capire come mai ? grazie

  3. Matteo ha detto:

    Buon anno Redazione.
    Il risultato era ampiamente alla portata, tanto che Iliad ha raggiunto l’obiettivo iniziale di 8500 antenne già a fine novembre. Come vi avevo scritto nei mesi scorsi, visto il ritmo tenuto nel 2020, pensavo che si fossero tenuti “bassi” e che a fine 2021 avrebbero raggiunto le 10.000 BTS attivate sebbene i fatti abbiano detto il contrario. In qualche modo sono quindi un po’ deluso ma mi rendo conto che in Iliad non sono stati seduti a girarsi i pollici, anzi. E che, oltre ai lavori in corso per il lancio della linea fissa, stanno comunque lavorando per aumentare il numero di antenne proprietarie e ridurre la dipendenza dal ran-sharing con WINDTRE. Probabilmente viste le complessità autorizzative è anche difficile trovare la disponibilità di nuovi siti (quelli già attivati sono soprattutto ex impianti “doppi” ceduti a seguito della fusione tra Wind e Tre) ma sono fiducioso che Iliad potrà raggiungere in tempi rapidi un numero tale da competere a pari livello coi concorrenti. Aspettiamo e vediamo.

    • Redazione ha detto:

      Ciao Matteo, Buon Anno anche a te. Purtroppo non possono fare miracoli, con una pandemia in corso dal 2020 (tra l’altro bisognerebbe capire se la carenza di chip per impianti di telecomunicazioni ha impattato anche iliad), la solita burocrazia italiana, la questione INWIT, quasi tutti i nuovi impianti che vengono inoltre predisposti anche per il 5G, i nuovi investimenti per il lancio nel fisso… insomma, in poco più di due anni e mezzo dalle primissime “accensioni” su Milano, hanno fatto davvero tanto. Se mantengono questo ritmo entro fine 2022 avranno già più della metà degli impianti dei competitor (che sono sul mercato dagli anni ’90). Tempo al tempo e vedremo come evolve la situazione 😉