TIM diffidata dall’AGCOM per telemarketing selvaggio, ma pochi mesi fa sensibilizzava sulle truffe telefoniche
Ricordate i tanti spot TIM andati in onda sulle principali radio italiane la scorsa estate, dove si invitava a fare attenzione alle truffe telefoniche?
Parliamo dello spot radio da 20 secondi (che potete ascoltare qui di seguito), affiancato anche da una pianificazione digital e comunicazioni in fattura, che puntava a sensibilizzare il riconoscimento delle chiamate da persone che si presentano come operatori di TIM, senza esserlo, proponendo nuovi contratti.
Tutto bello, se non fosse che oggi, in una nota stampa pubblicata sul proprio sito web, AGCOM ha diffidato TIM al rispetto degli obblighi previsti dal Codice di condotta sulle attività di teleselling e telemarketing.
In sostanza, dai call center partner di TIM partivano proprio quelle chiamate da cui TIM stessa metteva in guardia nel suo spot. Come si dice in questi casi, c’è chi predica bene e razzola male.
Questo il comunicato integrale diffuso dall’AGCOM:
Nella seduta del 13 novembre 2024, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato una consultazione pubblica (Delibera n. 457/24/CONS) per introdurre nuove regole dirette a contrastare frodi e telemarketing selvaggio tramite misure che impediscano il cosiddetto CLI Spoofing, ossia la pratica con cui l’utente viene ingannato sull’identità del soggetto chiamante a seguito della manipolazione del reale numero telefonico.
In particolare, l’Autorità ritiene necessario stabilire l’obbligo, per gli operatori nazionali, di bloccare le chiamate illegittime internazionali in entrata mascherate con numero telefonico nazionale, ossia quelle con prefisso italiano di rete fissa e con numeri cellulari italiani. Nello stesso provvedimento sono state individuate misure di trasparenza e corretta informazione relative alle condizioni economiche e tecniche delle offerte di servizi telefonici e di connettività, tra le quali, in particolare, la valutazione di una serie di bollini per certificare la velocità della connessione 5G.
In relazione all’utilizzo illecito del CLI spoofing l’Autorità, inoltre, ha diffidato TIM (Delibera n. 462/24/CONS) al rispetto degli obblighi previsti dal Codice di condotta sulle attività di teleselling e telemarketing.
Il provvedimento si è reso necessario dopo le segnalazioni di alcuni cittadini che avevano ricevuto proposte di contratto in violazione dei requisiti di trasparenza previsti dal Codice stesso. Ora TIM avrà 120 giorni di tempo per assumere e comunicare nuove e più efficaci azioni di monitoraggio sui call center partner.
L’Autorità ha inoltre approvato (Delibera n. 36/24/CIR) la proposta di impegni assunti dalla società Telecom Italia Sparkle nell’ambito di un procedimento sanzionatorio nei confronti della menzionata società per aver consentito l’utilizzo da parte di società estere non autorizzate di numeri geografici già assegnati a soggetti legalmente operanti in Italia. Gli impegni assunti dalla società sono volti a implementare misure di monitoraggio dei loro partner per evitare la reiterazione delle pratiche di CLI Spoofing.
Quello delle truffe telefoniche è purtroppo un fenomeno molto in voga e l’attenzione da parte di cittadini e consumatori deve essere sempre molto alta, visto che ad oggi non si è ancora trovata una soluzione definitiva.
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Ma AGCOM non deve diffidare o invitare deve ordinare e sanzionare ma non lo fa forse per qualche interesse occulto con la Serie A come col Piracy Shield?
Sono indenne alle chiamate sulla Rete telefonica fissa e mobile. Solo i contatti presenti nella mia rubrica, possono far trillare i miei apparecchi telefonici.