iliad punta alla fusione con TIM e avvisa il Governo Italiano

Gruppo iliad Niel TIM

Non è la prima volta che si rincorrono voci su un interesse del Gruppo iliad (e del suo fondatore Xavier Niel) per TIM, ma ora dalle voci si sta passando ad azioni più concrete.

Secondo quanto riportato da Reuters oggi, i vertici di iliad hanno avuto in settimana incontri con esponenti del governo italiano in cui hanno informato l’esecutivo che la società sta lavorando con alcuni advisor su un progetto di possibile integrazione delle sue attività in Italia con quelle di TIM.

Da parte di iliad sarebbero arrivate rassicurazioni al governo italiano sul fatto che una eventuale integrazione con TIM non comporterebbe uno spezzettamento dell’ex monopolista, fornendo anche rassicurazioni sui posti di lavoro.

Il CEO del Gruppo iliadThomas Reynaud – ha incontrato martedì scorso il ministro dell’Economia e delle Finanze (MEF) Giancarlo Giorgetti e il capo di gabinetto Stefano Varone, oltre al capo di gabinetto di Palazzo Chigi Gaetano Caputi.

Il motivo di questi incontri è semplice, Cassa Depositi e Prestiti (controllata dallo Stato, precisamente dal MEF) è il secondo azionista di TIM (9,8%) dopo il gruppo francese Vivendi. Allo stesso tempo, iliad (ma anche il fondo di private equity CVC) sono interessati a rilevare la quota del 23,7% detenuta da Vivendi.

Secondo quanto trapela da indiscrezioni di stampa, CVC punterebbe più alla divisione dedicata ai servizi alle imprese (non quindi anche alla parte consumer) mentre il Gruppo iliad ad una acquisizione totale di TIM (Consumer+Enterprise).

La questione non è comunque semplicissima: Vivendi sembrerebbe più propenso a vendere la sua importante quota in TIM a fondi di private equity (anche se fino ad ora non sembrano arrivate offerte all’altezza delle richieste del gruppo) piuttosto che ad iliad e al suo fondatore Xavier Niel, da sempre un competitor in Francia (e con cui i rapporti non sembrerebbero essere proprio idilliaci).

La settimana prossima (giovedi 12 febbraio) il CDA di TIM esaminerà i conti del 2024 e il nuovo piano industriale e anche da lì potrebbe emergere qualche nuovo dettaglio e l’eventuale interesse o ostilità verso una fusione con iliad.

Una cosa è certa, i tempi sono cambiati e la nuova Commissione Europea è molto più aperta a fusioni rispetto a quanto lo fosse in passato e nel periodo in cui Margrethe Vestager era commissaria alla concorrenza (proprio grazie a lei l’ingresso di iliad in Italia come quarto operatore di rete mobile infrastrutturato).

Dunque una eventuale fusione iliadTIM, come avvenuto di recente anche con Fastweb e Vodafone Italia (ora entrambe degli svizzeri del gruppo Swisscom), potrebbe non trovare grossi ostacoli a livello europeo. Solo il tempo ci saprà dare risposta e forse non bisognerà aspettare nemmeno molto…


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