Asta 5G: Iliad ci sarà. Fastweb, Iliad e Wind Tre scrivono ad AGCOM contro TIM e Vodafone
Prosegue la sperimentazione del 5G da parte dei principali gruppi tlc in diverse città italiane. Come ormai noto a Milano c’è Vodafone, impegnata in particolare sul settore della salute (Ambulanza connessa e Sistemi di analisi e consulto medico da remoto) e sicurezza (videosorveglianza tramite droni, monitoraggio del traffico stradale…); a Torino c’è TIM, impegnata principalmente nel settore turistico e culturale.
Poi ci sono Fastweb TIM e Huawei nelle sperimentazioni a Bari e Matera, mentre a Prato e L’Aquila troviamo Wind e Open Fiber. Presto si procederà con l’asta per il 5G, con i vari operatori che si contenderanno le frequenze liberate dalle televisioni, a partire dalla “preziosa” banda 700 MHz e, della partita, sarà anche Iliad.
Iliad e asta 5G
Il gruppo Iliad, al momento impegnato nella importante fase di lancio in Italia come nuovo operatore mobile, sarà tra i protagonisti della prossima asta per aggiudicarsi le frequenze per il 5G, ma le criticità non sembrano mancare.
Secondo quanto riporta oggi il quotidiano la Repubblica (nella sua versione cartacea), Iliad così come Fastweb e Wind Tre sarebbero andati in pressing sul Garante delle telecomunicazioni (AGCOM) che dovrà scrivere le regole generali dell’asta frequenze:
Fastweb, Iliad, Wind Tre temono che due soli operatori possano vincere come ad asso pigliatutto. Hanno paura che TIM e Vodafone finiscano con l’aggiudicarsi i 200 megahertz più ambiti, 100 a testa.
Siamo nella banda di frequenze extra lusso identificata dal numero 36-38. In particolare – in una lettera inviata al Garante tlc e al ministero dello Sviluppo – WindTre chiede che i 200 megahertz disponibili siano venduti in pacchetti di dimensioni ragionevoli (ognuno di massimo 20 mega).
Non solo. In questa banda, un singolo operatore non dovrebbe aggiudicarsi più di 60 mega. Per arrivare a 100 mega, questo operatore dovrebbe puntare su frequenze di una banda confinante (la 34-36), oggi occupata da società come Linkem ed Eolo. Prima di varare le regole dell’asta, il Garante indirà una consultazione pubblica ad hoc
Nel frattempo il consiglio dell’AGCOM si riunirà già questo lunedi 26 febbraio per discutere vari temi, tra cui l’avvio di una consultazione pubblica sulle procedure per l’assegnazione delle frequenze:
- Esiti dell’indagine conoscitiva di cui alla delibera n. 557/16/CONS concernente le prospettive di sviluppo dei sistemi wireless e mobili verso la quinta generazione (5G) e l’utilizzo di nuove porzioni di spettro al di sopra dei 6 GHz
- Avvio di una consultazione pubblica sulle procedure per l’assegnazione e l’utilizzo delle frequenze nelle bande 700 MHz, 3600-3800 MHz e 26 GHz per favorire la transizione al 5G, ai sensi della legge di bilancio 2018
L’asta per il 5G non è ancora partita ma gli operatori sembrano già sul piede di guerra. Ci auguriamo che i timori segnalati da Iliad, Fastweb e Wind Tre rimarranno infondati e che AGCOM provveda a creare un sistema di assegnazione che non favorisca l’uno o l’altro contendente.
Non dovremo comunque aspettare ancora molto per scoprire come finirà.
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