Quattro comuni nel padovano contro le antenne 5G, quasi tutte di iliad

Sono diversi i comuni in tutta Italia che hanno deciso di bloccare le installazioni di antenne 5G, di questi ben quattro sono tutti concentrati nel padovano e tutti hanno emanato ordinanze di sospensione per l’installazione di antenne 5G (Tribano, Montegrotto Terme, Baone e Torreglia).

Secondo quanto riporta il Correre del Veneto (nell’edizione in edicola oggi) in tre casi su quattro si è trattato di ordinanze nei confronti dell’operatore di telefonia mobile iliad.

Secondo i dati dell’ARPAV (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente del Veneto), sono già presenti 120 domande per occupare le frequenze da 700 MHz, quelle che verranno liberate nel corso del 2022 ed ora utilizzate per la trasmissione dei programmi televisivi sul Digitale Terrestre.

Di riflesso, la maggioranza dei comuni del padovano ha invece deciso di non imporre alcun blocco, in primis nella città di Padova, dove le autorizzazioni sono già state date, anche se ancora non si è proceduto ad alcuna installazione.

Il tema è sempre lo stesso, la presunta pericolosità delle onde elettromagnetiche e le conseguenti proteste dei cittadini, nonostante secondo l’Istituto Superiore della Sanità non sono cancerogene.

Le frequenze utilizzate per il 5G sono diverse da quelle per il 4G, consentono velocità nettamente maggiori, ma hanno più difficoltà ad attraversare muri così come anche il corpo umano.

Per questo motivo (essendo più deboli e con un raggio di azione molto più corto) vengono considerate meno pericolose per la salute e sono ormai migliaia gli studi sul tema che non sono riusciti a dimostrare una relazione causa-effetto tra l’esposizione alle onde millimetriche e l’aumento di patologie.

In qualsiasi modo la si pensi, per gli operatori di telefonia mobile rimarranno sicuramente molti blocchi in diversi comuni italiani, ad oggi contrari a nuove installazioni per il 5G.